Legambiente: non consegnamo patenti di balneabilità....il monitoraggio deve servire per risolvere le criticità
Legambiente: “Denunciamo da anni situazioni non può tollerabili per la mancata depurazione dei reflui e gli scarichi abusivi che continuano a inquinare i fiumi e il mare. Il nostro lavoro serva agli enti territoriali per risolvere le criticità riscontrate”
(AGR) In seguito alla divulgazione, il 14 luglio, dei risultati delle analisi di monitoraggio delle acque, eseguiti da Goletta Verde lungo la costa laziale tra il 23 giugno e il 3 luglio, diverse amministrazioni hanno messo in discussione i nostri dati, mentre altre hanno ammesso che le cause scatenanti l'inquinamento sono conosciute e sotto osservazione.
“Come sempre ci mettiamo a totale disposizione di enti, amministrazioni, forze dell'ordine e gestori del servizio idrico, per indagare sulle cause che portano inquinamento in mare, perché tutti lavoriamo per arrivare allo stesso risultato. I nostri dati non vanno presi come un elemento di disturbo ma come un aiuto in più, che Legambiente continua e continuerà a dare per il miglioramento del mare, senza perder tempo in sterili polemiche - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Goletta Verde non si sostituisce alle autorità regionali competenti e non consegna patenti di balneabilità. Però risulta evidente che ci sono problemi legati a reflui non depurati sversati nei canali e poi in mare, a maggior ragione se gran parte dei punti risultano inquinati anno dopo anno.
“Come ribadiamo da sempre, il monitoraggio scientifico di Goletta Verde mira a denunciare la presenza di un inquinamento legato a reflui civili non depurati - spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente. Per questo, il criterio con cui scegliamo i punti si concentra alle foci dei corsi d’acqua che sono il veicolo con cui questo inquinamento arriva in mare. Non ci possiamo rassegnare al fatto che le foci dei fiumi siano non balneabili per definizione perché sono luoghi di attraversamento, spesso popolate da bagnanti e bambini. Senza considerare che l’inquinamento che monitoriamo ormai da un decennio anche nel Lazio è lo specchio di un ritardo cronico nazionale per mancata depurazione per il quale abbiamo già quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea, due delle quali ormai già condanne e questo significa che stiamo già pagando pesanti multe. Ancora una volta – conclude Minutolo – ci auguriamo che le amministrazioni comunali, regionali e nazionali possano assumere che l’efficienza della depurazione e il controllo degli scarichi illegali diventi una priorità per la salute dei fiumi, dei mari, dei cittadini e delle cittadine e per la modernizzazione del nostro Paese”.