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Covid-19; Regione Lazio: Con una o più malattie croniche e due interventi chirurgici, impossibile prenotarsi per il vaccino

Già dopo i 65 anni più della metà delle persone convive con una o più malattie croniche. Sono proprio loro, i pazienti doppiamente fragili per età e per patologie pregresse

printDi :: 03 marzo 2021 17:21
Covid-19; Regione Lazio: Con una o più malattie croniche e due interventi chirurgici, impossibile prenotarsi per il vaccino

(AGR) Da quanto riportato dal Ministero della Sanità,  il nostro lettore si trova nelle condizioni di avere quanto meno una risposta per sapere quando potrà essere vaccinato e non di essere portato all’esaurimento delle forze, peraltro già precarie, considerato il suo stato di salute, come riportato nella lettera pervenuta in redazione: “Lei è Cardiopatico, Iperteso, Diabetico,  ha subito 2 interventi etc, quindi è un soggetto ad alto rischio!  Contatti subito il suo medico affinché la prenoti subito per il vaccino COVID-19".

Pertanto, si invitano le amministrazioni preposte a voler prendere in considerazione il problema, che non coinvolge un solo cittadino ma tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni del nostro lettore.

 
Quella che riportiamo è l’abstract della lettera pervenuta in redazione:

Sono stato operato due volte Il primo intervento si è dovuto fermare a metà per la presenza di una formazione nodulosa di 24 cm, con anestesia totale, terapia intensiva (brutta esperienza) TAC, RMN etc.etc. con tutte le conseguenze (!)

Per fortuna nulla di immediato pericolo ed il 18/2 sono stato nuovamente operato di bypass gastrico completo,  però con tutto quel che ho subito nel primo intervento… terapia intensiva.. etc etc.

Intervento perfettamente riuscito per fortuna ma, e sottolineo ma, il decorso post-operatorio è “abbastanza” pesante. Non scendo in particolari per decenza, ma è una degenza molto ma MOLTO (!) pesante e debilitante. 
Quando sono stato dimesso la raccomandazione è stata: " ********** lei è Cardiopatico, Iperteso, Diabetico,  ha subito 2 interventi etc, quindi è un soggetto ad alto rischio!  Contatti subito il suo medico affinché la prenoti subito per il vaccino COVID-19…" e qui inizia il mio calvario!

Il medico di famiglia mi dice che non può fare nulla e non è informato di nulla, mi consiglia di controllare sul sito della Regione Lazio o di contattare il n. verde (800118800).

Ho iniziato dallo smart phone senza nessun risultato. Quindi violentandomi mi sono alzato dal letto ed ho cercato dal pc in ogni dove una qualsiasi informazione per la mia fascia di età.

Regione Lazio ZERO! Altri siti idem

NON ESISTE!!! Come se fosse stata dimenticata, ci sono tutte le età meno che la mia fascia da 66 a 79, non c’è un posto dove inserire il mio codice fiscale e prenotarmi.

Ma perché???

Con il numero verde ho parlato dopo lunghe attese con 3 operatori ( ho tentato con diversi operatori, ma sono tutti nervosi e stressati!)

Tutti mi hanno risposto IN MODO SGARBATO che posso solo aspettare! Vorrei consigliare loro un corso intensivo di empatia!

Anche oggi ho cercato sul web, ma senza risultato….

Sono debilitato, per andare al bagno è un’impresa titanica, cammino a fatica, debbo avere un appoggio per non cadere, sono stanco, solo nel mio letto con la paura che se e quando uscirò, possa ammalarmi di COVID!

Possibile che non esista un modo per prenotarmi??

Lettera Firmata

·       Dal sito del ministero della sanità

Ecco quello che è importante sapere:

Rischio contagio - Il Covid-19 nelle persone anziane tende a manifestarsi con sintomi, mentre tra i giovani sono più frequenti gli asintomatici. Su oltre 2.545.767 casi confermati in Italia dall’inizio dell’epidemia, l'età mediana è stata di 48 anni, di cui il 48,4% maschi e il 51,6% femmine, come indicato dai Dati cumulativi della Sorveglianza integrata dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) aggiornati all'1febbraio 2021.
Mortalità - Dai dati dell'ISS aggiornati al 27 gennaio 2021, in Italia su un campione di 85.418 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARSCoV-2 il numero di deceduti nei quali il Covid è la causa direttamente responsabile della morte varia in base all'età, con valori minimi nelle persone di età inferiore ai 50 anni  e massimi nella classe di età  80-89 anni. 
Secondo l’infografica dell’ISS “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia”, aggiornata al 27 gennaio 2021, l’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è di circa 81 anni ed è più alta di 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. A pesare il maggior numero di patologie, che si sovrappongono andando avanti con gli anni. Già dopo i 65 più della metà delle persone convive con una o più malattie croniche e questa quota aumenta con l'età fino a interessare i tre quarti degli ultra 85enni (Sorveglianza Passi).
·       Oltre 14 milioni di persone in Italia convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra 65enni. Sono proprio loro, i pazienti doppiamente fragili per età e per patologie pregresse, che devono stare ancora più attenti di altri. 

Malattie croniche - I malati cronici sono quelli più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19. Secondo i dati del report Iss “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia”, le più comuni malattie croniche diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2  nei pazienti deceduti sono:
l’ipertensione arteriosa (65,8% dei decessi)
il diabete mellito di tipo 2 (29,3%),
le cardiopatie ischemiche (28,1%)
la fibrillazione atriale (24,2%),
le demenze (23,5%)
l’insufficienza renale cronica (21,0%)
la broncopneumopatia cronico ostruttiva (17,4%)
i tumori attivi negli ultimi 5 anni (16,7%).

Le complicanze di Covid che portano al decesso sono principalmente l'insufficienza respiratoria (94,0%), il danno renale acuto (24,4%), le sovrainfezioni (19,6%) e il danno miocardico acuto (10,8%).  
Aderenza a terapie - Le persone con patologie croniche non devono abbandonare i percorsi di cura. Inoltre, dovrebbero, oggi più che mai, tenere sotto controllo la malattia di base assumendo in modo corretto le terapie e non interrompere di propria iniziativa i farmaci prescritti dal medico. Il crescente utilizzo della telemedicina potrà aiutare a monitorare a distanza i parametri clinici dei pazienti, assisterli nelle malattie croniche e favorire la prevenzione.

Precauzioni - Tutti i pazienti più vulnerabili perché anziani e/o affetti da patologie croniche devono prestare maggiore attenzione degli altri per ridurre il rischio di contagio. E' molto importante, quindi, rispettare le regole e le raccomandazioni  di prevenzione emanate dal Governo. Tra le più importanti ricordiamo:
obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine) e di indossarli sia nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private che in tutti i luoghi all'aperto in cui non sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi;
obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro;
effettuare un frequente e corretto lavaggio delle mani;
evitare qualsiasi situazione in cui si possa verificare il rischio di assembramento tra persone.
Consulta le restrizioni vigenti sugli spostamenti tra Regioni.

Stili di vita - Un'alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, è la base per uno stile di vita salutare. E' importante anche fare attività fisica quotidiana, come ad esempio camminare, se possibile all'aria aperta.

Vaccinazioni
·       Il vaccino anti Covid-19 - Le persone anziane a causa dell’età e della frequente presenza di più patologie concomitanti sono soggetti a maggior rischio di complicanze e di sviluppare forme severe di Covid-19 in caso di contagio con il virus Sars-CoV-2.

·       Per questo è importante che si vaccinino contro questo virus. In molte Regioni sono già iniziate le vaccinazioni per le persone dagli 80 anni in su.

 Per informarsi su come fare per vaccinarsi si può consultare il sito internet della propria Regione di residenza, della Asl, oppure rivolgersi per informazioni al proprio medico curante. 

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