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Operazione Luna Brasiliana, sgominate due bande dedite allo sfruttamento della prostituzione

Due strutture criminali distinte, operanti nelle zone di prostituzione riconducibili ai quartieri Prenestino e Testaccio, successivamente entrate in contrasto tra loro per il predominio territoriale a Colle prenestino,tanto da iniziare un conflitto

printDi :: 02 luglio 2020 19:51
Operazione Luna Brasiliana, sgominate due bande dedite allo sfruttamento della prostituzione

(AGR) Operazione “Luna brasiliana”. La Polizia di Stato ha eseguito stamattina 8 misure cautelari nei confronti di 2 associazioni per delinquere finalizzate allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Nelle prime ore della mattinata odierna, infatti, la Squadra Mobile, Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione, coadiuvata da personale del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica capitolina, ha tratto in arresto 8 soggetti ritenuti responsabili di aver costituito 2 distinte organizzazioni criminali, composte e dirette da cittadini brasiliani e italiani, volte a favorire l’immigrazione clandestina nonché l’induzione, lo sfruttamento ed il favoreggiamento alla prostituzione di cittadini sudamericani.

Nello specifico si tratta di 2 strutture criminali distinte, operanti nelle zone di prostituzione riconducibili ai quartieri Prenestino e Testaccio, le quali successivamente erano entrate in contrasto tra di loro per il predominio territoriale di via Longoni (Colle prenestino), tanto da iniziare un vero e proprio conflitto basato su minacce e violenze fisiche.

 
Gli arrestati avevano costituito due strutture criminali i cui componenti si associavano con precisa distribuzione dei compiti, al fine di procedere all’induzione ed allo sfruttamento della prostituzione delle vittime, introducendole illegalmente in territorio nazionale, violando in tal modo la normativa sull’immigrazione, e mantenendoli in stato di soggezione con reiterate minacce, sfruttandone economicamente l’attività (con la percezione di una percentuale sui guadagni) ed occupandosi personalmente degli accompagnamenti presso i luoghi in cui le vittime esercitavano il meretricio.

Dalle indagini della Squadra Mobile di Roma è emerso che gli arrestati reclutavano numerosi brasiliani, al fine di farli prostituire, e ne favorivano la permanenza sul territorio nazionale, ponendo a loro disposizione un numero imprecisato di appartamenti, affittandoli in nero con contratti fittizi intestati agli stessi indagati o a prestanome, provvedendo direttamente al pagamento delle utenze necessarie (energia elettrica, gas, acqua), riscuotendo le quote d’affitto e di condominio, provvedendo alla cura e all’ordinaria manutenzione degli appartamenti locati.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma ha permesso di accertare l’esistenza ed operatività a Roma ed altre città italiane di due organizzazioni criminali dedite alla commissione di una pluralità di reati diretti a procurare l’illegale ingresso nel territorio dello Stato al fine indurre, favorire e sfruttare con violenza e minaccia l’esercizio della prostituzione in danno di numerosi cittadini brasiliani.Le indagini sono state avviate nel  2017 e si sono concluse due anni dopo.I principali elementi probatori sono stati acquisiti attraverso lo  svolgimento di una intensa attività tecnica di intercettazione di utenze telefoniche e di servizi di osservazione sul territorio.

All’esito della completa attività d’indagine, quindi, la Squadra Mobile ha accertato la presenza ed operatività a Roma di due organizzazioni criminali ben distinte, capaci di intimidire e controllare, con il compimento di atti di violenza e di minaccia, le attività di gran parte delle vittime operanti nel quadrante di Roma – Est, tenute in una perenne condizione di assoggettamento e di omertà nei confronti di chi gestiva la struttura criminale.

Durante una delle perquisizioni domiciliari, gli investigatori hanno rinvenuto una pistola giocattolo, priva del tappo rosso, utilizzata da una delle due organizzazioni criminali per intimidire l’altra.

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