Roma Tiburtina, due rapine in 24h, in manette 28enne calabrese
L'uomo è entrato in azione a volto scoperto e armato di coltello una prima volta, ma la reazione della vittima lo ha lasciato a mani vuote, il mattino successivo, stesso copione, ai danni di un passante che gli ha consegnato 40euro. La Polizia lo ha rintracciato ed arrestato dopo poco


Polizia volante
(AGR) Stesso quartiere, stessa arma del delitto: è lo sfondo del disegno criminoso messo in scena da un 28enne di origini calabresi, in meno di 24 ore, in zona Triburtina. L’epilogo del copione è stato tracciato dagli agenti del commissariato San Lorenzo, che hanno individuato nel giovane il gravemente indiziato di entrambi gli episodi.
Al termine di un’indagine della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, per il 28enne si sono aperte, infatti, le porte del carcere di Regina Coeli, dove resterà ristretto in regime di custodia cautelare.
Il mattino seguente, poi, aveva ribattezzato lo stesso copione ai danni di un giovane italiano, che era di passaggio per viale di Porta Tiburtina. Questa volta, puntandogli il coltello verso l’addome, era riuscito a farsi consegnare 40 euro.
Oltre all’incasso, però, ha guadagnato anche un “viaggio” verso via della Lungara.Grazie alle puntuali descrizioni fornite dalle vittime in sede di denuncia, gli agenti del Commissariato San Lorenzo hanno chiuso il cerchio delle indagini intorno al 28enne di origini calabresi, peraltro già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti penali per maltrattamenti, percosse ed estorsioni. A suo carico grava anche una condanna in primo grado ed un arresto per reati contro il patrimonio.
A seguito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari, resterà quindi ristretto presso il carcere di Regina Coeli.Si evidenzia che il procedimento penale nei confronti dell’indagato non è ancora definito e che eventuali responsabilità verranno definitivamente accertate solo a seguito di sentenza irrevocabile di condanna.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.