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FdI: le aiuole del lungomare di Ostia ponente non sono mai verdi

Pietro Malara capogruppo di FdI in Municipio denuncia: un chilometro di passeggiata sul mare disseminato di sterpi secchi e palme in sofferenza. Un senso di abbandono e tutto a15 giorni dall'inizio della stagione balneare. Pronto esposto alla Corte dei Conti

printDi :: 10 aprile 2021 16:20
FdI: le aiuole del lungomare di Ostia ponente non sono mai verdi

(AGR) “Lungomare Ostia ponente, un chilometro di passeggiata sul mare disseminato di “sterpi secchi” (che avrebbero dovuto essere le nuove essenze arboree per le aiuole) e palme in evidente stato di sofferenza”. L’ennesima denuncia arriva da Pietro Malara, capogruppo di Fdi nel X Municipio, che in vista dell’estate ha rilanciato la questione degli arredi e del verde pubblico sul litorale di ponente. “L'Assessore Ieva, rispondendo a un'interrogazione del sottoscritto aveva spiegato che tra il 2019 e il 2020 erano stati spesi quasi 90mila euro esclusivamente per la piantumazione di essenze arboree nelle aiuole: due tentativi andati a vuoto se questi sono i risultati. Personalmente ritengo che sono stati sbagliati radicalmente i tempi per la piantumazione e che di fatto siano seccate. Infatti, essendo state messe a dimora in pieno inverno in entrambe le circostanze, - continua Malara - le piante non hanno resistito all’azione contemporanea di temperature rigide e alla forte brezza marina carica di salino. Secondo FdI, ha poca importanza se l'ultimo intervento di piantumazione risulta coperto da polizza assicurativa e quindi quei soldi dovrebbero essere restituiti o la ditta dovrebbe procedere a piantare nuove essenze. "La realtà - conclude Malara - che a passeggiare su questo tratto sentiamo un profondo senso di disagio. A soli 15 giorni dall’inizio della stagione balneare ci ritroviamo, infatti, alle prese con un lungomare desertificato malgrado i soldi spesi. Ai quali vanno aggiunti (circa 50mila euro) quanto investito per l'impianto di irrigazione interrato di ultima generazione. Un biglietto da visita che non può fare, certo, il bene del turismo”

Sulla questione, inoltre, Pietro Malara ha preparato un ricorso alla Corte dei Conti, secondo FdI siamo difronte, infatti, all’ennesimo grave danno di natura erariale. “Mi sembra doveroso ricorrere alla Corte dei Conti affinché qualcuno venga chiamato a rispondere di questo ignobile spreco di risorse pubbliche”.

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