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Uso amianto in Marina, al via la superperizia in Corte d'Appello

Ezio Bonanni, Presidente ONA difensore delle parti civili:Il rinnovo dell’istruttoria dibattimentale è un importante passo per rendere giustizia alle vittime.Le nuove indagini forniranno nuove prove che potranno essere decisive per la condanna degli imputati

printDi :: 09 luglio 2020 16:10
Uso amianto in Marina, al via la superperizia in Corte d'Appello

(AGR) di Donatella Gimigliano

Prima udienza post Covid- 19 oggi  nell’aula bunker della Corte di Appello di Venezia del processo di appello del procedimento c.d. Marina Bis, conclusosi in primo grado con l'assoluzione degli imputati da parte del Tribunale di Padova, impugnata dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello, Antonio Mura e dall'Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto e difensore di tre parti civili, famigliari di tre ex Militari deceduti per mesotelioma. Nella scorsa udienza, la Corte di Appello ha accolto l’istanza di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale formulata dalla Procura Generale e dalle parti civili, disponendo una super perizia volta a verificare la certezza delle diagnosi di mesotelioma messe in discussione dalla sentenza di primo grado. In aula, quindi, hanno prestato il loro giuramento i periti nominati dalla Corte, Dario Consonni, epidemiologo e medico del lavoro e Bruno Murer, anatomopatologo, che avranno il compito di riesaminare tutti i referti e la documentazione medico-clinica delle persone offese decedute, tra cui anche reperti istologici e citologici non valutati, né acquisiti nel giudizio di primo grado. Le operazioni peritali avranno inizio il 4 settembre 2020.

 
L'Avv. Marika Marcantonio, legale dell’ONA, nel corso dell’udienza ha nominato un proprio consulente tecnico di parte che affiancherà i periti nella loro attività medico-legale e ha ribadito la necessità dell’accertamento peritale, indispensabile per far emergere la verità e dare giustizia alle migliaia di vittime decedute per patologie asbesto correlate.

"Il rinnovo dell’istruttoria dibattimentale da parte della Corte di Appello di Venezia segna un’importante vittoria per le parti civili e per la Procura generale. Ribadiamo la nostra fiducia nella Magistratura, dopo che il primo Giudice aveva assolto, in alcuni casi negando la diagnosi di mesotelioma. Con le nuove indagini, saranno raccolte ulteriori prove che potranno essere decisive per la condanna degli imputati. Intanto proseguiamo anche in sede civile. Recentemente il Tribunale di Roma con sentenza n.7951/2020 ha condannato la Marina Militare a risarcire i danni subiti dai familiari di V.L., mentre per i danni iure hereditario si prosegue dinnanzi al TAR", dichiara Ezio Bonanni, componente tra l'altro della Commissione Amianto presso il Ministero dell'Ambiente e Presidente ONA, che è operativo tramite il numero verde 800034294 e il link https://www.osservatorioamianto.com/vittime-del-dovere/.

L'utilizzo di amianto in Marina Militare, nelle unità navali e negli arsenali, ha provocato non meno di 570 mesoteliomi, che costituiscono la punta dell'iceberg delle patologie asbesto correlate (tra le quali ricomprendere il tumore del polmone, della laringe, degli altri organi del tratto gastrointestinale, oltre che di placche pleuriche e di asbestosi). In tutto, alla Procura di Padova sono stati segnalati 1101 casi di patologie asbesto correlate (dati confermati anche nella relazione finale della Commissione Parlamentare d'Inchiesta). Si attende, quindi, che l’accertamento peritale chiarisca e faccia emergere una volta per tutte la responsabilità degli imputati e comporti la condanna dei responsabili, per le migliaia di decessi causati dall'esposizione ad amianto. Il processo di appello è stato rinviato al 14 gennaio 2021 per l’esame dei periti alla presenza dei consulenti tecnici di parte.

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