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30 giugno, i ritmi ancestrali del taiko con i Munedaiko e concerto della flautista Veronika Kisanishvili

Ai Giardini della Filarmonica tornano i tamburi giapponesi con la formazione dei Munedaiko. Il taiko è musica ancestrale, le cui origini risalgono a 2000 anni fa, usato in battaglia per intimorire i nemici. Concerto della flautista armena Veronika Kizanishvili che esplora autori armeni e georgiani

printDi :: 29 giugno 2025 16:23
Munedaiko ph credit Max Pucciariello foto da comunicato

Munedaiko ph credit Max Pucciariello foto da comunicato

(AGR) Ai Giardini della Filarmonica, festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, lunedì 30 giugno (ore 21.30, via Flaminia 118) tornano gli spettacolari tamburi giapponesi con la formazione dei Munedaiko.  “Il suono e la vibrazione del Taiko sono in grado di scuotere le fondamenta del cuore umano. Se ascoltiamo attentamente, il nostro stesso cuore batte in modo ritmico” così racconta il percussionista Mugen Yahiro che ha fondato il gruppo Munedaiko nel 2014 insieme ai suoi due fratelli Naomitsu e Tokinari Yahiro, con l’intento di promuovere e valorizzare lo strumento in Italia e in Europa, e diffonderne la pratica.

Quella del taiko è musica ancestrale, le cui prime origini risalgono a circa 2000 anni fa, spesso usato in battaglia per intimorire e spaventare i nemici. Oltre all’aspetto marziale, è sempre stato utilizzato in contesti popolari, culturali, religiosi e spirituali. Trovava spesso parte in cerimonie religiose sia buddiste che shintoiste, una tradizione che è perdurata fino ai nostri tempi. Nella credenza popolare giapponese si dice che con la sua vibrazione sia in grado di purificare l’ambiente in cui viene suonato scacciando i demoni o le impurità che lo abitano. Nei villaggi le feste venivano celebrate con il suono del tamburo, la gente lo suonava per rallegrare ed elevare lo stato d’animo. È da queste feste che si sono sviluppati gran parte dei ritmi tradizionali, fonte di ispirazione per tutti i percussionisti di taiko moderni. Lo scopo di chi “pratica” il taiko, con un severo allenamento, è quello di far risvegliare, sviluppare e manifestare la propria forza interiore, creando una condizione di armonia nel corpo, nel cuore e nella mente e condividerla con chi gli è vicino. La postura, il movimento e la concentrazione sono fondamentali: “Bisogna focalizzarsi su come si muove il corpo per arrivare a colpire il tamburo, liberare la mente per sentire il suono e risuonare con la vibrazione per entrare nel ritmo” conclude Mugen Yahiro.

 
La giornata si apre in Sala Casella con il concerto (ore 20) della flautista armena Veronika Kizanishvili, che insieme alla pianista Oh Yunwoo, esplora autori armeni e georgiani, fra cui in particolare l’armena Elena Mardian (1960) per cui la flautista ha dedicato un progetto editoriale e discografico. Altri autori in programma i georgiani Otar Taktakishvili (1924-2989) e Aram Chačaturjan (1903-1978), e per l’Armenia Padre Komitas (1869-1935) e Grigor Narekatsi (951-1003). In programma anche Cantabile ed Presto di George Enescu virtuoso violinista e compositore rumeno. Nata a Tbilisi in Georgia, in una famiglia per metà armena e per metà georgiana, Veronika Kizanishvili è cresciuta in una famiglia d’arte, respirando fin da piccola la musica in ogni sua declinazione, dal repertorio antico alla musica tradizionale armena e georgiana, fino al repertorio flautistico classico. Dal Conservatorio della sua città, si trasferisce a Roma dove si laurea al Conservatorio di Santa Cecilia nel 2014 in flauto e successivamente in flauto traversiere, perfezionandosi poi all’Accademia Internazionale di Imola. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia.

Gli altri appuntamenti della settimana

Prima della tempesta, il 1° luglio, nei Giardini (ore 21.30) racconta di uno spaccato umano e poetico sugli artisti dell’Italia del dopoguerra, attraverso i materiali di lavoro per La Tempesta di Shakespeare di due giganti del teatro del ‘900: Strehler e lo scenografo Luciano Damiani. Sul palco l’attrice Antonella Civale, che cura la drammaturgia insieme al regista Marco Carniti. Lo spettacolo viene preceduto in Sala Casella (ore 20) dalla presentazione del libro di Valerio Vicari Richard Wagner, il cane e il pappagallo uno sguardo sulla complessa personalità e sul coraggioso spirito del compositore tedesco. Ne parla con l’autore Emanuele Franceschetti, con gli interventi musicali del pianista Francesco Tenisci che di Wagner farà ascoltare alcuni estratti di opere, trascritti da Liszt.

Doppio viaggio “andata e ritorno” Usa-Italia per il 2 luglio: la giornata si apre in Sala Casella (ore 20) con Essentia, il progetto multimediale con proiezioni video, elaborazioni del suono e danza, che coinvolge università americane ed europee e l’Università di Tor Vergata. Alle 21.30 nei Giardini lo spettacolo Em, ovvero Emanuel Carnevali va in America, un ritratto sul poeta italiano emigrato nei primi del Novecento negli Stati Uniti, che lasciò un piccolo ma significativo segno nella letteratura americana del Novecento. Lo raccontano le musiche degli Acustimantico, con la voce storica del gruppo Raffaella Misiti, e la narrazione di Ilaria Drago.

Il 3 luglio i Tabasco Shot portano nei Giardini (ore 21.30) i colori e il calore del folklore e della musica messicana rivisitata in chiave pop, un mix di musica rock e cultura Mariachi, Nortena, Ranchera, Chicana e Tejana, di origine o di forte ispirazione messicana. Al gruppo si unisce la cantautrice messicana Fabiola Osorio.

I Giardini della Filarmonica 2025 sono realizzati in collaborazione con: Ambasciata della Repubblica Argentina presso la Repubblica Italiana, Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, Ambasciata di Colombia a Roma, Ambasciata del Messico in Italia, Forum Austriaco di Cultura, Istituto di Cultura Giapponese, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Istituto Polacco di Roma, Università di Tor Vergata, University California -Irvine, Temple University Philadelphia, New York Composers Circle, International Arts Educators Forum, Conservatorio di Musica “O. Respighi” di Latina, Associazione Fabrica

Biglietti: concerto ore 20 (Armenia) 12.50 euro; Munedaiko (ore 21.30) 23 euro (comprensivo di prevendita).

Acquisto on line filarmonicaromana.org . Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org

LUNEDì 30 GIUGNO

SALA CASELLA | ore 20

ARMENIA / TRA OCCIDENTE E ORIENTE

Veronika Kizanishvili flauto

Oh Yunwoo pianoforte

Otar Taktakishvili  “Aria” dalla Sonata per Flauto e pianoforte in do maggiore
George Enescu Cantabile et Presto

San Gregorio di Narek Havun Havun per flauto solo
Padre Komitas Tsirani Zar (l’albero di albicocche)
Aram Chačaturjan Lullaby dal balletto Gayane

Elena Mardian
Donatore del Bene
Ornamenti Armeni per flauto solo
Capriccio per flauto solo
“Il Tempo” per flauto e pianoforte
Elegia per flauto e pianoforte
Adagio e Scherzo per flauto e pianoforte

In collaborazione con Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia

GIARDINI | ore 21.30

GIAPPONE | MUNEDAIKO

Mugen Yahiro

Naomitsu Yahiro

Tokinari Yahiro

percussioni

Musiche tradizionali giapponesi

Veronika Kizanishvili Nasce nella capitale della Georgia, Tbilisi, in una famiglia per metà armena e per l’altra metà georgiana. Figlia d’arte, è cresciuta dimostrando una forte propensione per la musica. Una costante curiosità tipica del suo carattere le ha dato l’opportunità di aprirsi a nuovi orizzonti e spaziare in vari generi musicali, dal repertorio di musica antica alla musica tradizionale, moderna, armena e georgiana, fino al repertorio flautistico classico. Nel 2005 si diploma in Flauto traverso con il massimo dei voti nella sua città natale e viene ammessa al Conservatorio “Vano Sarajishvili” di Tbilisi. Prosegue gli studi a Roma al Conservatorio Santa Cecilia, laureandosi nel 2014 con il massimo dei voti sotto la guida di Franz Albanese. Nel 2017, conclude il perfezionamento all’Accademia Internazionale di Imola, sotto la guida di Andrea Oliva e Maurizio Valentini e contemporaneamente si laurea in Flauto traversiere al Conservatorio Santa Cecilia con Enrico Casularo. Frequenta masterclass con Juliette Hurel, Benoit Fromanger, Boris Previsic, Mike Mower, Martin Fahlenbock, Andrea Oliva, Pierre-Yves Artaud. In Italia vince il Primo Premio all’11° Concorso pianistico internazionale di Rocchetta a Volturno, nella categoria Musica da Camera, è vincitrice in qualità di Primo Flauto al Festival Palermo Classica. Ha ottenuto la borsa di studio dell’Ambasciata d’Italia in Georgia 2008, il Premio Via Vittoria 2011 (miglior diplomata del Conservatorio di Santa Cecilia) e la borsa di studio Ines Tramonti 2015. Si dedica a un progetto editoriale e discografico per la compositrice armena Elena Mardian, pubblicando sue musiche per le case editrici Sconfinarte, Salatino, Da Vinci Edition, nonché realizzando l’incisione Via dell’Anima per flauto e bayan in collaborazione con Saria Convertino, con cui forma il duo AccordionFlute. Ha tenuto concerti in formazioni da camera e con orchestre presso Auditorium Parco della Musica, Teatro Argentina, Sala Baldini, Teatro Eliseo, Auditorium Seraphicum, Palazzo Brugiotti, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Musei Capitolini, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro di Ostia Antica, Pontificio Collegio Armeno di Roma, Istituto di Musica Sacra di Roma, etc. Attualmente è docente di Flauto al Liceo musicale Farnesina.

Oh Yunwoo Nata a Seoul, intraprende lo studio del pianoforte nel proprio paese, per poi trasferirsi in Italia nel 1994. Prosegue la sua formazione presso il Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila, sotto la guida di Walter Fischetti, diplomandosi nel 2002 con il massimo dei voti. Successivamente approfondisce la propria preparazione presso l’AIDM di Roma, con i corsi di Opera Coach, Direzione di Coro e Direzione d’Orchestra con Alessandro Di Adamo. Partecipa inoltre al Corso biennale di Didattica pianistica presso la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia. Ha frequentato presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma il corso di Musica da Camera con Roberto Galletto. Ha inoltre partecipato a numerose masterclass di musica da camera, tra cui quelle tenute dallo stesso Galletto e da György Sándor presso il Teatro Ghione di Roma. Ha collaborato con numerosi cantanti lirici di fama internazionale, tra cui Silvano Carroli, Renato Bruson, Nicolai Martinucci, Gino Sinimberghi, Manrio Rocchi, Giovanni Ciminelli, Rebecca Berg, Giovanna Di Rocco, Nicoletta Panni, Elvira Spica, Annabella Rossi, Doris Andrews. Ha preso parte a diversi progetti discografici. Svolge un’intensa attività concertistica e cameristica sia in Italia che all’estero. Attualmente collabora con la Civica Scuola delle Arti di Roma.

Mugen Yahiro Artista e maestro riconosciuto dalla Libera Università Okido Mikkyo Yoga. Nato in Italia, a Colbordolo (PU) nel 1991, pratica il taiko da oltre quattordici anni, iniziando il suo percorso di studio con il maestro e artista Niwa Motoyuki, che lo introduce anche alle arti visive e performative del teatro noh, di cui apprende la tecnica di creazione e utilizzo delle maschere. In Giappone si unisce per oltre un anno al gruppo di percussionisti Ondekoza, attivo dal 1969 sull’isola di Sado, celebre per aver nobilitato la musica dei tamburi giapponesi ad arte performativa. Nel 2014 fonda i Munedaiko, con l’intento di promuovere e valorizzare lo strumento in Italia e in Europa, e diffonderne la pratica. È ufficialmente riconosciuto come collaboratore culturale dell'ambasciata Giapponese in Italia, grazie al suo impegno nel promuovere l’arte e la cultura nel paese.

Naomitsu Yahiro Nato a Pesaro nel 1987, studia dal 2008 al 2015 alla Gulun Kung Fu Academy in Cina dove diventa istruttore nelle arti marziali tradizionali. Successivamente viene riconosciuto dalla Libera Università Okido Mikkyo Yoga come maestro Shaolin V Dan. Nel 2007 grazie a Mugen Yahiro che lo introduce nell’arte del taiko, inizia ad alternare lo studio in Cina con la pratica del taiko entrando a far parte dei Munedaiko dalla sua fondazione. Tra le varie discipline, si specializza in Meiso Shiatsu.

Tokinari Yahiro Nato a Pesaro nel 1984, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Durante gli anni accademici comincia a praticare il taiko arrivando a portarlo come parte della tesi di laurea. È membro dei Munedaiko dalla sua fondazione. Si unisce al rinomato gruppo degli Ondekoza dal 2016 al 2019, periodo nel quale ha la possibilità di esibirsi in concerti in Giappone e in tournée per il mondo. Oltre ad approfondire lo studio del taiko, si dedica alla pratica degli strumenti a fiato giapponesi shakuhachi e shinobue.

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Veronica Khizanishvili foto da comunicato stampa

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