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Giornata delle Foreste, Kyoto Club: “ripristino della natura” ed impegni vincolanti per gli ecosistemi

La mancata gestione di boschi e foreste e i cambiamenti climatici in atto causano grandi perdite ambientali, economiche e sociali. Le foreste, infatti, rappresentano un bene indispensabile e prezioso per il pianeta e per l’uomo per le funzioni che svolgono di mantenimento della vita

printDi :: 21 marzo 2024 13:05
Foresta foto pixabay

Foresta foto pixabay

(AGR) Già dal lontano 2012, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale delle Foreste che si ripete ogni 21 marzo, per porre l’attenzione sulla loro importanza vitale per il nostro Pianeta.

Le foreste rappresentano un bene indispensabile e prezioso per il pianeta e per l’uomo per le funzioni che svolgono di mantenimento della vita, con la loro presenza contribuiscono all’assorbimento della CO2 atmosferica ed al contrasto dei cambiamenti climatici, alla produzione di ossigeno, al mantenimento della biodiversità vegetale e animale, alla protezione dei suoli, alla stabilizzazione dei versanti, e alla riduzione del dissesto idrogeologico, alla regolazione del ciclo dell’acqua, alla mitigazione del clima e non ultimo, al benessere psicofisico e mentale generato per le attività ludico sportive.

 
“Oggi, a livello mondiale la superficie forestale copre circa il 31% delle terre emerse ed è in diminuzione, con una perdita di circa 12 milioni di ettari all’anno che contribuiscono per il 12-15% delle emissioni globali di gas serra. Le foreste in Italia dal secondo dopoguerra, a causa principalmente dell’abbandono delle campagne, ed in piena controtendenza sono cresciute, raddoppiando la loro superficie a spese di superfici agricole e naturali e passando dal 1985 al 2015 da 8,7 a 11,1 milioni di ettari (Inventario Nazionale delle Foreste e del Carbonio, 2020), raggiungendo quindi in Italia una copertura di circa il 37% del territorio. Una crescita attualmente poco governata che porta con sé aspetti positivi come nel caso della rinaturalizzazione di alcune aree (rewilding) con la riattivazione di cicli e processi naturali, ma anche fenomeni negativi legati all’abbandono di estese aree agricole, montane e collinari, la cui mancata gestione anche a fronte dei cambiamenti climatici in atto, causa grandi perdite ambientali, economiche e sociali. I segnali per il futuro, ci dicono che si dovrà implementare il controllo e la gestione delle nostre foreste anche con la consapevolezza della nuova legge sul “Ripristino della natura” approvata lo scorso 27 febbraio dal Parlamento Europeo che porterà a nuovi impegni vincolanti anche per gli ecosistemi forestali”. Lo dichiara il coordinatore del Gruppo di lavoro “Agricoltura e Foreste di Kyoto Club, Roberto Calabresi.

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