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L'ultimo saluto a Francesco Scalvini dal gruppo di Controllo di Vicinato di Ghedi (Brescia), morto dopo 5 anni colpito in testa con un cacciavite dai ladri

Faccio parte del gruppo di Controllo del Vicinato di Ghedi. Noi cittadini ghedesi abbiamo avvertito, dopo la spaventosa vicenda legata a Francesco, il bisogno di collaborare con le forze dell’ ordine, senza sostituirci a loro, senza pensare ai colori politici perché la sicurezza è un tema...

printDi :: 06 marzo 2022 08:04
L'ultimo saluto a Francesco Scalvini dal gruppo di Controllo di Vicinato di Ghedi (Brescia), morto dopo 5 anni colpito in testa con un cacciavite dai ladri

(AGR) La morte del giovane Scalvini a Ghedi.

Francesco Scalvini ci ha lasciato, aveva 37 anni in quel tremendo 23 gennaio 2017.

 
Colpito da una mano rabbiosa e violenta a Ghedi in via Petrarca, venne ferito mortalmente alla testa da una banda di soggetti delinquenti che stavano fuggendo dopo una rapina nella casa del padre.

Da quella sera era iniziato il suo Calvario di sofferenza, ha lottato con tutte le sue forze e noi cittadini abbiamo condiviso, in silenzio, il dolore immenso della famiglia pensando a Francesco ogni giorno.

Anche chi, come me, non lo conosceva personalmente a lui ha sempre pensato, di lui ai miei studenti ho sempre parlato.

Perché è un fatto troppo grave, un colpo durissimo per la sua famiglia e per una comunità, quella ghedese, un tempo tranquilla, operosa, solidale, non violenta.

Un tempo, poi tutto è cambiato. Come tutte le città italiane ed europee, tutto è stato stravolto, e le cause ciascuno do noi le conosce bene.

Francesco non si è più ripreso: lo scorso 29 gennaio aveva compiuto 42 anni e il 4 marzo 2022 è morto dopo 5 anni di agonia alla Rsa San Pietro di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dov’era ospitato.
I suoi aggressori non sono mai stati identificati: anche questo ci rende consapevoli del fattoi che il nostro territorio è sempre attento, vigile e solidale ma, purtroppo, sempre molto insicuro, nonostante gli sforzi quotidiani delle Istituzioni tutte e delle Forze dell’ ordine.

Faccio parte del gruppo di Controllo di Vicinato di Ghedi.

Noi cittadini ghedesi abbiamo avvertito, dopo la spaventosa vicenda legata a Francesco, il bisogno di collaborare con le forze dell’ ordine, senza sostituirci a loro, senza pensare ai colori politici perché la sicurezza è un tema legato alla devianza sociale non alla politica, ma aiutando, segnalando, collaborando  nel cercare di creare una forma di operosa solidarietà con chi si sente insicuro e  ha paura.

Abbiamo creato un gruppo, siamo diventati amici e ci aiutiamo, non siamo sceriffi,  ci sosteniamo a vicenda perché abbiamo paura, e non abbiamo paura di ammettere che abbiamo molta paura,  ci guardiamo intorno, consapevoli che la migliore sicurezza siamo noi che ben conosciamo il nostro territorio, le sue consuetudini, i suoi abitanti. I nostri cartelli, posti in diverse zone della città di Ghedi sono utilissimi nel condividere una presenza attentiva sul territorio.   Ci sono in tutta Italia da decenni.

Sappiamo che non basta, alcuni furti e rapine in casa sono avvenuti comunque, in pieno giorno, sotto gli occhi di anziani  e cittadini ;  del resto non si arrestano né furti né rapine, e temiamo, anche dopo gli ultimi episodi  che hanno visto Ghedi, purtroppo, al centro di eventi paurosi, che non  si fermeranno nemmeno domani.

Oggi siamo vicini alla famiglia di Francesco, pregheremo per lui perché ci aiuti dal cielo, dove qualcuno che ben conosce le sue sofferenze, lo attende per dargli quella felicità che sulla terra ha conosciuto per un tempo breve, troppo breve. Aiutaci Francesco, restaci vicino, noi non dimentichiamo.

Carolina  M.

Gruppo del Controllo di vicinato di Ghedi.

CDV GHEDI.

L'ultimo saluto a Francesco Scalvini dal gruppo di Controllo di Vicinato di Ghedi (Brescia), morto dopo 5 anni colpito in testa con un cacciavite dai ladri

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