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Tre colori tante emozioni

<>  (Articolo 12 della Costituzione  Italiana). Il 7 gennaio essa è protagonista della Giornata Nazionale della Bandiera. Il tricolore è nato a Reggio Emilia il 1797 come bandier

printDi :: 12 gennaio 2022 08:00
Grande Ufficiale della Repubblica Italiana - Rosa Nicoletta Tomasone 

Grande Ufficiale della Repubblica Italiana - Rosa Nicoletta Tomasone 

(AGR) TRE COLORI TANTE EMOZIONI

G.U. Rosa Nicoletta Tomasone 

 
<<La Bandiera  della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni>>  (Articolo 12 della Costituzione  Italiana).

Il 7 gennaio essa è protagonista della Giornata Nazionale della Bandiera. Il tricolore è nato a Reggio Emilia il 1797 come bandiera della repubblica Cispadana.

Queste poche righe racchiudono la sua storia, un brevissimo documento d’identità  che accompagna milioni di cittadini ed ha il potere di  racchiudere ed esprimere tanti significati  e soprattutto ha la forza di suscitare emozioni.

Da alunna, nella prima metà del secolo scorso, andavo a scuola con grembiule nero, colletto bianco e un grande fiocco tricolore che mi solleticava il mento ad ogni movimento del volto. In alcune occasioni intonavamo l’Inno così come ogni mattina, prima di aprire il sussidiario, facevamo il segno della croce. Erano i tanti riti che ci accompagnavano nella crescita umana, sociale e culturale. Da grandi alcuni sentimenti si scolorano e si intiepidiscono per lasciar il posto a nuovi  palpiti e anche il tricolore fu riposto nel cassetto. Riapparve ben  vivo quando insegnavo e dovevo far capire che il senso di appartenenza passa e risiede anche nei simboli: la Bandiera tricolore e l’Inno ne diventavano  i  capisaldi.

Pensai anche ad una festa e per anni programmai la festa del Tricolore messaggero di Pace.

Poi vennero gli anni in cui l’Italia con i nostri soldati partecipava alle missioni di Pace  in tanti Paesi dilaniati dalle guerre e l’apprensione era tanta per questi giovani che erano “orgogliosi di servire la Patria”. Se ne parlava a scuola e se ne discuteva nell’ambito di incontri e convegni che organizzavo come presidente del Centro culturale L.Einaudi.. Non solo i militari erano nelle zone calde, anche i giornalisti seguivano gli eventi, stando in prima linea coraggiosamente, senza fanatismo, per documentare e testimoniare quanto accadeva. Per ricordare la giornalista del Corriere Maria Grazia Cutuli uccisa in Afghanistan sulla strada per Jalalabad, il 19 novembre 2001, istituimmo il Premio Giornalistico “Per non dimenticare e promuovere la Pace” che nel 2021 è stato consegnato a Papa Francesco e, dopo i fatti del 15 agosto, è stato presentato in Rai come Premio dedicato alle Donne afghane.

Ricordando le nostre attività mi sovviene che nel 2003 ci recammo a Catania, per trascorrere qualche giorno con i genitori di Maria Grazia Cutuli, era nato un forte legame fra noi. Un giorno guardavamo la TV in cucina e ci preparavamo a partire per Santa Venerina per visitare la tomba di Maria Grazia. Ecco che il Tg1 dava la notizia della morte della giornalista catanese, accompagnata dalle immagini della bara  avvolta nella bandiera, rimanemmo inchiodati allo schermo con gli occhi fissi su quel tricolore che, secondo gli eventi, suscita emozioni diverse e  quando avvolge una bara è difficile accettare  che quei  colori coprono una vita spezzata. Nessuno di noi  osò pronunciare una parola, non c’era saliva ad inumidire la bocca, ingoiammo le lacrime senza guardarci l’un l’altro, risuonò ad un tratto la voce della madre che ci invitava ad affrettarci perché i fiorai stavano per chiudere bottega…

Rimanendo nell’ambito del Premio Giornalistico, di cui fu onorata, riaffiora il ricordo della liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, rapita il 4 febbraio 2005 a Baghdad e di quel venerdì 4 marzo quando, durante l'operazione per la liberazione, in un conflitto a fuoco  ad un check-point alleato, l'auto nella quale viaggiavano, oltre l'autista iracheno, la giornalista e gli agenti del Sismi, che si stava dirigendo all'aeroporto, è stata fatta bersaglio di numerosi colpi da parte di militari Usa, il cosìddetto fuoco amico.

Nel conflitto la Sgrena è stata ferita in modo non grave ad un polmone, ma è rimasto ucciso Nicola Calipari che con il suo corpo le ha fatto scudo. Tanta emozione e tanta rabbia trasudavano da  quel tricolore. E sempre quell’anno un giorno di marzo, a scuola arrivò la notizia  dell’incidente al poligono di tiro alla periferia di Nassiriya, durante una normale esercitazione, di Salvatore Marracino di 28 anni, di San Severo, era in Iraq dal 25 febbraio ed aveva partecipato già a missioni all'estero, tra cui quella recente in Afghanistan.

Con tristezza infinita organizzammo la partecipazione della scuola ai funerali. Il 15 marzo la salma del militare ha fatto ritorno in Puglia. I funerali si sono svolti a San Severo  e vi partecipò tutta la città, istituzioni, scuole … I miei alunni  portavano lo stendardo della scuola;  uno sventolìo di vessilli sovrastava la folla che si stringeva intorno al Tricolore. Per  diversi anni si è celebrata al Quirinale la Giornata della Stampa e dell’ Informazione e venivamo invitati io e mio marito insieme ai Giornalisti a cui nell’anno era stato conferito il Premio “M. G. Cutuli”. Era un grande riconoscimento oltre che un onore: il nostro Premio era annoverato tra i più prestigiosi ed inserito nelle pubblicazioni del Quirinale! Ricordo l’emozione che provai nel 2009  nel salone gremito di giornalisti: il discorso del Presidente Giorgio Napolitano, la consegna delle pubblicazioni, la mia insistenza nel  chiedere la Sua firma sulla copertina, e Lui che prese la penna dalle mie mani per esaudire la mia pressante richiesta e, mentre firmava mi  raccontava i Suoi ricordi legati alla mia città, poi il brindisi e la gioia nel vedere le facce incredule di chi non aveva potuto avere quella pregiata firma!

L’invito si ripetè e vi tornammo anche il 21 gennaio 2011. Quell’anno ricorreva il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si prevedeva una cerimonia solenne ed io preparai un omaggio che, a nome del Centro Einaudi, avrei consegnato al Presidente .  E invece fu una giornata triste, segnata da un grave lutto: prima di andare al Quirinale  raggiungemmo la chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dove,  avvolto in una grande bandiera tricolore e trasportato dai commilitoni, il feretro di Luca Sanna, il caporalmaggiore di 33 anni ucciso in Afghanistan, ha fatto ingresso per i funerali di Stato.

In chiesa, il Presidente Napolitano era vicino alla moglie e le  teneva la mano, la giovane donna piangeva e appena la bara venne stata sistemata davanti all'altare le si è avvicinò per deporre una rosa sul feretro avvolto dal TRICOLORE. Dopo la  cerimonia raggiungemmo il Quirinale, anche questa volta il salone era gremito ma aleggiava una grande tristezza, il Presidente  continuò il discorso  iniziato in chiesa, io Gli porsi il mio dono che apprezzò molto e subito dopo ci salutò con un messaggio di speranza e un groppo alla gola. Ma quando la BANDIERA sventola dà anche belle emozioni  e se sfoglio l’album dei ricordi ne trovo tanti. Nel 2008 il Quirinale allestì una mostra  intitolata 

L’eredità di LUIGI EINAUDI dedicata  al grande Presidente, uomo politico, economista, educatore, scrittore … e nello stesso anno il nostro Centro compiva diciotto anni. Inoltrai richiesta agli organi competenti di poter festeggiare questo anniversario con una visita alla Mostra e mi fu concesso molto di più: fummo ricevuti con una nutrita delegazione di Soci in un giorno riservato solo a noi e fummo accompagnati a vedere la mostra e a visitare il Palazzo, i giardini … Fummo ricevuti dal Consigliere del Presidente per la Stampa e l’Informazione  a cui parlai delle nostre attività, degli obiettivi e delle finalità statutarie del Centro, seguì uno scambio di doni: libri, catalogo della mostra … ma il dono più prezioso che ricevemmo fu la BANDIERA DEL PRESIDENTE, che oggi è esposta nella nostra sede.

Da quando ero studentessa ho sempre avuto una grande passione  per la storia e per la Rievocazione storica e finalmente sono riuscita  a idearne ed organizzarne una molto bella nella mia Città, che ormai si ripete da diciassette anni ed è molto seguita ed apprezzata. Ma prima di avventurarmi in questa  impresa non facile , mi recavo a  vedere le altre rievocazioni e ne rimanevo ammirata ed entusiasta. Nel 2010  io e mio marito andammo a Bruxelles per vedere la Rievocazione “ L’imperatore Carlo V” organizzata dall’Ommegang: maestosa, imponente, ricca di particolari, animata da migliaia di partecipanti che, rappresentando i vari possedimenti del vastissimo impero, erano preceduti dagli alfieri con i vessilli ! La Gran Place era un tripudio di colori ed io cercavo di individuare i vessilli italiani, perché anche in Italia  l’Imperatore aveva i suoi possedimenti. Non riuscii a vederne alcuno e ne fui delusa, non eravamo rappresentati, eravamo senza bandiera.

Quando mi accinsi ad organizzare  la Rievocazione del  Centro Einaudi, convocai un gruppo di pittori e per prima cosa ideammo i vessilli dei Casali, delle Parrocchie, della Municipalità, della Zecca … volli che ogni gruppo avesse la propria identità e fosse riconoscibile  dalla bandiera ! E’ bello vedere  con quanto orgoglio  gli alfieri giovani e adulti portano il proprio labaro. Nel 2020 anche la pandemia ci ha regalato momenti di autentica commozione,  quando il Covid 19  ci teneva chiusi in casa  abbiamo scoperto la nostra italianità e creduto  che uniti ci potevamo salvare. Partiva spontaneamente quella catena umana fatta di canto e di colore e tanta gente dai balconi sventolava il Tricolore e intonava l’Inno. Vecchi, giovani e bambini si prendevano idealmente per mano animati dal desiderio di sconfiggere il virus. Mancava la prossimità, ma il diffondersi del canto e l’ondeggiare dei tre colori ci facevano sentire uniti e forti e concludevamo con il mantra del ce la faremo. La BANDIERA oggi come ieri è un elemento identitario  nella gioia e nel dolore e noi ci identifichiamo nel Tricolore ! !

Rosa Nicoletta Tomasone 

nata a San Severo il 6/12/1949, ove vive e risiede.

Ha insegnato lettere nelle scuole medie e superiori ed ha tenuto corsi di Latino in diverse Università e Accademie Europee.

E’ stata insignita :

GRANDE UFFICIALE DELL’ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA

DIPLOMA DI BENEMERENZA DI PRIMA CLASSE, MEDAGLIA D’ORO ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte.

Il SOMMO PONTEFICE Le ha conferito l’ONORIFICENZA di “DAMA DELL’ORDINE DI SAN SILVESTRO PAPA”. 

ACCADEMICO CORRISPONDENTE DELL’ACCADEMIA DI STORIA NAZIONALE  DEL PORTOGALLO

- Nel 1990 Ha fondato il Centro Culturale “L.Einaudi”  ( oggi Internazionale) di cui è Presidente

 Il Centro “Einaudi” è stato insignito di - Diploma e Medaglia d’Oro per “la promozione della cultura e la diffusione dei libri” 12 maggio 2000, Roma Palazzo Spada.

Ha nel suo palmares numerosi Premi e riconoscimenti… al suo attivo 50 pubblicazioni.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
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