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Dal 30 maggio al 7 giugno ‘Le vie della croce’ alla Pieve romanica di Viguzzolo

print25 maggio 2009 17:25
Pieve di Viguzzolo

Pieve di Viguzzolo

Arriva dalla Lombardia e approda in Piemonte, nel territorio tortonese, uno dei più interessanti progetti iconografici avviati negli ultimi anni in Italia. Si tratta della mostra “Le vie della croce”, che sarà ospitata presso la Pieve di Santa Maria in Viguzzolo (AL) da sabato 30 maggio a domenica 7 giugno (Giorni di apertura: sabato 30 e domenica 31 maggio, martedì 2 giugno, sabato 6, domenica 7 giugno. Orari di visita: dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Possibilità di visite guidate).

Il repertorio della mostra comprende 65 croci su ceramica smaltata, 65 pannelli dedicati alla fede, alla storia, alla tradizione e alla cultura del simbolo della croce. Un evento itinerante unico nel suo genere, che per la prima volta arriva in Piemonte grazie alla partnership fra Assotur Lombardia, ideatore e curatore dell’iniziativa, e la Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, sponsor culturale dell’evento, presieduta da Mauro Colombo. La Strada prosegue con tale iniziativa l'attività culturale già avviata negli anni scorsi, ponendosi come referente anche nel settore culturale ad integrazione del suo impegno nella valorizzazione del territorio. L’evento vede la collaborazione dell'Associazione Culturale Viguzzolese,che mette a disposizione i suoi volontari e la stupenda sede della Pieve di Viguzzolo.

Una tradizione iconografica antica

Dal 30 maggio al 7 giugno ‘Le vie della croce’ alla Pieve romanica di Viguzzolo



L’idea di valorizzare la tradizione iconografica della croce è stata formulata due anni fa da Assotur Lombardia che, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e associazioni operanti nel settore del turismo religioso e dell’araldica, ha avviato il progetto “Le vie della croce” per la conoscenza del simbolo cristiano più diffuso e di più antica origine. Un progetto che ha previsto e tuttora comprende un’accurata ricerca di tipo storico e teologico, ma anche direttamente svolta sul territorio al fine di censire le croci conservate negli edifici ecclesiastici e nei musei eriproporre il simbolo della Croce all’attenzione del grande pubblico, dei giovani e degli studenti in particolare.

“Dall’Egitto arcaico all’India sanscrita, al Golgota cristiano, mai simbolo ebbe più Sacralità e devozione imperitura – commenta Antonio Opiparo, Presidente di Assotur Lombardia -. I secoli e le vicende storiche hanno portato a modifiche, mai sostanziali, della rappresentazione della Croce arricchendo di nuove valenze simboliche il suo profondo significato. Santi, Re, Cavalieri e semplici Pellegrini videro nel simbolo cristiano della Resurrezione l’emblema quotidiano di riferimento adattando alcune volte l’iconografia della Croce stessa al sentire personale della Fede. Quante furono le diverse raffigurazioni della Croce che, ricordiamolo non si discostarono mai troppo dal modello vero e universalmente riconosciuto?> Oltre sessanta le varianti identificate nelle ricerche che, in due millenni, sono servite da riferimento come simbolo universale della Croce. Ogni interpretazione ha una sua storia e un suo significato particolare. Sono le varie Croci che vogliamo riproporre al grande pubblico, le loro origini, la storia, quando, dove e chi le prese a riferimento. Cercheremo di far comprendere ai visitatori il ruolo fondamentale di questo simbolo nel corso dei secoli. Una ricerca che parte dall’origine del Cristianesimo, fino ai nostri giorni. Una Croce in particolare colpisce l’attenzione di una grande parte del pubblico: la Croce che Costantino Imperatore fece coniare per imporla ai suoi Milites Aurati>, l’Ordine dei fedelissimi che egli creò dopo la vittoria su Massenzio Un Simbolo creato da un personaggio così importante non poteva certo essere dimenticato nel tempo. Lo abbiamo ritrovato in una sua prima raffigurazione in un monastero copto, quasi coevo all’imperatore. Nei secoli successivi fu sempre presente, con il suo significato di vittoria sul Male, in chiese, capitelli, mosaici. Si racconta che fosse la stessa Croce di Costantino, issata dal Papa San Leone Magno, ad aver fermato Attila vicino a Mantova. Un interessante particolare di questa Croce che venne chiamata ‘greca’ sono le quattro punte sulle estremità dei bracci che, modificandosi nel tempo, diedero origine a Croci di ordini militari, di imperi, di casate. Anche Carlo Magno adottò la Croce di Costantino ed in seguito, le punte,ingentilite, diedero origine al giglio di Francia”.

Le attività della Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi sono realizzate con il patrocinio di:

Regione Piemonte, Distretto dei Vini Langhe, Roero e Monferrato, Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, Comune di Tortona e Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi. La mostra allestita a Viguzzolo gode anche del patrocinio di Diocesi di Tortona e Comune di Viguzzolo.

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