Circolo Velico Nauticlub Castelfusano a rischio chiusura: 800 soci senza risposte
Esclusione dal bando di Roma Capitale e nessuna assemblea informativa: i soci scoprono tutto a termini scaduti. Futuro incerto tra liquidazione e gestione commerciale indiretta


Circolo Velico Nauticlub Castelfusano rischia la chiusura
(AGR) Il futuro del Circolo Velico Nauticlub Castelfusano, storico presidio sportivo del litorale romano attivo dal 1985, è oggi seriamente compromesso. La notizia della mancata presentazione della domanda di partecipazione al bando per le concessioni demaniali marittime, indetto da Roma Capitale il 14 febbraio scorso, è rimbalzata sui social suscitando indignazione e preoccupazione tra i circa 800 soci.
Ciò che ha colpito maggiormente è che la comunicazione della mancata partecipazione è avvenuta solo dopo Pasqua, a termini ormai scaduti, senza che fosse convocata alcuna assemblea per condividere o almeno spiegare la scelta. Una gestione definita da molti come opaca e poco trasparente.

Circolo Velico Nauticlub Castelfusano
Secondo quanto emerso, l'Associazione Nauticlub avrebbe giustificato la propria esclusione volontaria dal bando facendo riferimento a presunti ostacoli legati alla natura giuridica dell’Ente e ai requisiti professionali indicati nell’avviso pubblico. In particolare, sarebbe stata sollevata la questione dei codici ATECO indicati nel bando, ritenuti incompatibili con le finalità associative del circolo.
Tuttavia, questa posizione è stata smentita dall’Avvocatura Capitolina, che nei propri atti difensivi ha sottolineato come il Nauticlub fosse in possesso dei requisiti necessari e come la mancata presentazione della domanda di partecipazione renda inammissibile ogni richiesta di sospensione del bando, per carente interesse giuridico.
In questo contesto, la strategia adottata dal circolo — appellarsi alla cosiddetta “legge salva circoli” — pare ora un’arma spuntata. Le conseguenze potrebbero essere gravi: si ipotizza la messa in liquidazione dell’associazione, come previsto dallo statuto, o l’avvio di una gestione commerciale indiretta (ex art. 45 bis del Codice della Navigazione), che prevederebbe l'affidamento a soggetti terzi da parte dell’eventuale nuovo gestore. In entrambi i casi, i costi per i soci aumenterebbero sensibilmente, mettendo a rischio l’accessibilità a un’attività sportiva storicamente popolare.
In attesa di ulteriori sviluppi legali e amministrativi, la comunità dei soci resta nell’incertezza, chiedendo chiarezza, partecipazione e trasparenza su un futuro che — finora — è stato deciso senza di loro.