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Circolo Velico Nauticlub Castelfusano a rischio chiusura: 800 soci senza risposte

Esclusione dal bando di Roma Capitale e nessuna assemblea informativa: i soci scoprono tutto a termini scaduti. Futuro incerto tra liquidazione e gestione commerciale indiretta

printDi :: 14 maggio 2025 20:26
Circolo Velico Nauticlub Castelfusano rischia la chiusura

Circolo Velico Nauticlub Castelfusano rischia la chiusura

(AGR) Il futuro del Circolo Velico Nauticlub Castelfusano, storico presidio sportivo del litorale romano attivo dal 1985, è oggi seriamente compromesso. La notizia della mancata presentazione della domanda di partecipazione al bando per le concessioni demaniali marittime, indetto da Roma Capitale il 14 febbraio scorso, è rimbalzata sui social suscitando indignazione e preoccupazione tra i circa 800 soci.

Ciò che ha colpito maggiormente è che la comunicazione della mancata partecipazione è avvenuta solo dopo Pasqua, a termini ormai scaduti, senza che fosse convocata alcuna assemblea per condividere o almeno spiegare la scelta. Una gestione definita da molti come opaca e poco trasparente.

 
Circolo Velico Nauticlub Castelfusano

Circolo Velico Nauticlub Castelfusano

Secondo quanto emerso, l'Associazione Nauticlub avrebbe giustificato la propria esclusione volontaria dal bando facendo riferimento a presunti ostacoli legati alla natura giuridica dell’Ente e ai requisiti professionali indicati nell’avviso pubblico. In particolare, sarebbe stata sollevata la questione dei codici ATECO indicati nel bando, ritenuti incompatibili con le finalità associative del circolo.

Tuttavia, questa posizione è stata smentita dall’Avvocatura Capitolina, che nei propri atti difensivi ha sottolineato come il Nauticlub fosse in possesso dei requisiti necessari e come la mancata presentazione della domanda di partecipazione renda inammissibile ogni richiesta di sospensione del bando, per carente interesse giuridico.

In questo contesto, la strategia adottata dal circolo — appellarsi alla cosiddetta “legge salva circoli” — pare ora un’arma spuntata. Le conseguenze potrebbero essere gravi: si ipotizza la messa in liquidazione dell’associazione, come previsto dallo statuto, o l’avvio di una gestione commerciale indiretta (ex art. 45 bis del Codice della Navigazione), che prevederebbe l'affidamento a soggetti terzi da parte dell’eventuale nuovo gestore. In entrambi i casi, i costi per i soci aumenterebbero sensibilmente, mettendo a rischio l’accessibilità a un’attività sportiva storicamente popolare.

In attesa di ulteriori sviluppi legali e amministrativi, la comunità dei soci resta nell’incertezza, chiedendo chiarezza, partecipazione e trasparenza su un futuro che — finora — è stato deciso senza di loro.

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