Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

Roma, la rapina del borsellino e gioielli, ma perde i documenti che vengono ritrovati dalla vittima, che l'ha denunciato

Quando la vittima si è ritrovata di fronte ad uno dei suoi aggressori, non ha esitato un secondo e ha chiamato la polizia che ha eseguito il fermo I successivi riscontri con i sistemi di videosorveglianza della zona hanno poi permesso di associare il 19enne a quello di uno dei rapinatori

printDi :: 03 luglio 2025 18:54
Polizia Porta Maggiore

Polizia Porta Maggiore

(AGR) Due giorni prima era stato aggredito in strada e rapinato di tutti i suoi averi, ma il destino ha voluto che una ragazza ritrovasse in strada i suoi documenti e lo contattasse via social per restituirglieli.

Una fatalità costata cara ad uno dei complici, con cui la vittima, subito dopo l’incontro con la ragazza, si è ritrovata vis à vis percorrendo le strade dello stesso quartiere dove era avvenuta l’aggressione. L’incontro “infausto” è costato ad un tunisino di diciannove anni il fermo di indiziato di delitto della Polizia di Stato.

 
Tutto è iniziato due giorni prima, quando la vittima, mentre era intenta a parcheggiare l’auto in via Palmiro Togliatti, era stata accerchiata da quattro uomini di origine nordafricana. Avvicinandola con una scusa, l’avevano aggredita riuscendo a sfilarle il portafogli ed i gioielli che indossava. Poi, forti del bottino conquistato, si erano dileguati nel nulla.

Meno di 48 ore dopo, l’uomo rapinato era stato contattato via social da una ragazza che aveva ritrovato in strada i suoi documenti. Così, si erano dati appuntamento per la restituzione.Il destino, a sua volta, ha organizzato il resto.

Quando la vittima si è ritrovata di fronte ad uno dei suoi aggressori, non ha esitato un secondo e ha chiamato il Numero Unico di Emergenza 1 1 2. Di lì a poco, l’uomo è stato fermato dagli agenti del Commissariato Porta Maggiore.

I successivi riscontri incrociati con le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza della zona hanno poi permesso di associare effettivamente il volto del diciannovenne a quello di uno dei quattro complici che avevano preso parte alla rapina.

Per il giovane, peraltro già sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Roma, è scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Proseguono, invece, le indagini per risalire agli altri tre soggetti che si sarebbero resi responsabili, in concorso con lui, dell’episodio.

Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE