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Roma, ladre d'auto in manette, "tradite" da un GPS che ha consentito alla Polizia di seguirle e bloccarle

L’applicazione di localizzazione collegata al GPS installato nel veicolo dal proprietario ha fatto scattare l’alert non appena le due hanno messo l’auto in moto e la polizia le ha intercettate seguendo il monitoraggio satellitare. Il kit del mestiere era nascosto tra gli indumenti delle donne

printDi :: 25 settembre 2025 12:35
Roma, ladre d'auto in manette, tradite da un GPS che ha consentito alla Polizia di seguirle e bloccarle

(AGR) Avevano al seguito un “kit del mestiere” completo di attrezzature di alta tecnologia per facilitare l’accesso indisturbato ai veicoli dotati di sistema keyless: così, in pochi secondi, riuscivano a bypassare il segnale emesso dalla chiave registrandolo sul dispositivo e guadagnandosi l’apertura dell’abitacolo. Poi, munite di centraline, cacciaviti e chiavi esagonali, sbloccavano il volante e fuggivano indisturbate.

Le due specialiste delle “quattro ruote”, entrambe romane di 22 e 29 anni, sono state arrestate dalla Polizia di Stato perché gravemente indiziate del reato di furto aggravato in concorso.

 
A tradirle è stata l’applicazione di localizzazione collegata al GPS installato nel veicolo dal proprietario, che ha fatto scattare l’alert non appena le due hanno messo l’auto in moto. L’uomo, allertato dall’allarme, ha chiesto subito aiuto al 1 1 2 N.U.E. segnalando il furto subito e fornendo in tempo reale la posizione dell’auto “prelevata” dalla sosta in Via Alessandrino.

Seguendo il percorso tracciato dal monitoraggio satellitare, i Falchi della Squadra Mobile sono riusciti ad anticipare le mosse delle complici, precorrendo il loro arrivo su Via Prenestina, dove hanno intercettato la Lancia Ypsilon rubata seguita da un’altra utilitaria. Ignare di essere seguite, le due complici hanno proseguito la marcia fino alla sosta in un parcheggio in via Fillia, dove si sono viste circondate dai poliziotti.

Vistesi scoperte, non hanno potuto far altro che ammettere le loro responsabilità. Il kit del mestiere era nascosto tra gli indumenti delle donne ed un nascondiglio ricavato dal blocchetto di accensione dell’auto rubata.

Accompagnate negli uffici della Squadra Mobile per gli approfondimenti necessari, per entrambe è scattato l’arresto per il reato di furto aggravato in concorso.

L’operato della Polizia di Stato è stato convalidato dall’Autorità giudiziaria. La più giovane delle due, gravata da numerosi precedenti specifici, è stata altresì colpita dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Roma.

Si precisa che le evidenze informative ed investigative sopra descritte attengono alla fase processuale delle indagini preliminari e che, pertanto, le indagate sono da ritenersi presunte innocenti fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile. Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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