Walter Giammaria alla presidenza della Confesercenti provinciale di Roma

Nicola Zingaretti, presidente Provincia di Roma
Walter Giammaria, nel corso del suo intervento, ha lanciato l'allarme che, per colpa della grande distribuzione, a Roma,nel 2009 rischiano di chiudere 4-5000 attività con conseguente rischio per 25-30 mila posti di lavoro.
Proprio la grande distribuzione, oltre all'attuale crisi economica, è la grande colpevole di questo che per Roma sarebbe un vero e proprio dramma. “La presenza eccessiva di grandi centri commerciali” - spiega Giammaria - “(tra Roma e provincia se ne contano 45), fa morire la città. Per questo bisogna fermare l'insediamento della grande distribuzione che soffoca il commercio al dettaglio”.
Giammaria snocciola i dati del 2008, nel corso del quale hanno chiuso 2478 attività, per un totale di 6-8 mila posti di lavoro persi, "con il rischio di fare di Roma una città buia con strade deserte". "Il costo che il commercio romano sta pagando alla crisi economica è elevatissimo” - continua il numero uno di Confesercenti. “Il nostro è sempre stato un settore trainante e oggi è soffocato dai centri commerciali, che stanno soffrendo anche loro, alcuni stanno chiudendo, altri sono rimasti con 2 negozi aperti su 50, dagli affitti che sfiorano i 15-20 mila euro al mese e dalla totale mancanza di un piano del commercio che riequilibri l'offerta".

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenuto all'Assemblea della Confesercenti provinciale, all'Hotel Exedra, ha affermato che: "Le centralità previste nel PRG prevedono troppe aree commerciali ed è una minaccia incombente che bisogna sventare.
"Entro novembre presenteremo la bozza del Piano urbanistico commerciale. Ci stiamo lavorando insieme alle associazioni di categoria, in modo tale che sia una fotografia equilibrata delle esigenze commerciali di questa città. Ci sono, infatti, aree vuote e altre troppo piene. Alcuni giorni fa sono stato a Colle Prenestino, una zona che in pochi anni e' passata da cinquemila a 40 mila abitanti. I servizi, però, mancano e questo è inaccettabile".
Per Alemanno, quindi, "bisogna dare nuove regole, che suppliscano alla deregulation degli anni passati, ma serve anche una forte opera di contrasto all'abusivismo e alla contraffazione". Secondo Alemanno, infine, "se si riuscirà a concertare con le categorie e puntare su progetti comuni, possiamo darci un obiettivo: che Roma sia la prima città italiana che esce dalla crisi economica".