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Amazzonia, un viaggio avvernturoso

Prosegue nelle scuole italiane la campagna di sensibilizzazione. Atucà, indio Guaranì, torna a parlare della sua Amazzonia con un progetto speciale, far dialogare i ragazzi indigeni con quelli italiani. dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il 22 e 23 febbraio presso

printDi :: 16 febbraio 2023 12:46
Giovani Guaranì

Giovani Guaranì

(AGR) Atucà Guaranì, che oggi risiede in Italia, rappresenta proprio uno dei più numerosi ed antichi popoli indigeni, i Guaranì, che da sempre abitano la zona tra Paraguay, Brasile e Argentina, nei pressi delle cascate di Iguaçu. Dopo la cacciata forzata dalle proprie terre, i Guaranì della zona si dispersero nei territori circostanti. Come altri giovani indigeni fu introdotto in un programma di inserimento forzato nella società dominante perdendo ilsuo nome indigeno, ma senza mai tradire le sue origini, ritornando in selva grazie alla comunità di Josué Tsimrihu Wereé Xavante che lo accolse. Oggi è una figura di riferimento per i diritti delle popolazioni indigene, la sua firma è presente sulla Dichiarazione dei diritti degli indigeni del Brasile stilata nel 1992 a Carioca, Rio de Janeiro durante il Summit della Terra, ed è promotore di iniziative culturali finalizzate alla conoscenza del suo popolo e della grande Amazzonia.

Il progetto “AMAZZONIA – Un viaggio avventuroso” è un'idea di Atucà Guaranì per l'associazione Piccolo Grande Albero e nasce dal suo incontro, nel settembre del 2022, con Kaué, futura promessa della lideranza indigena, figlio di Alberto Terena portavoce internazionale dei diritti dei popoli dell’Amazzonia e presente ai lavori dell’ultima Cop 28 in Egitto. Con lui ha visitato alcune scuole del Mato Grosso incontrandone i dirigenti e i giovani allievi. Da qui la volontà di portare la voce di quei ragazzi in Italia attraverso un programma educativo che mettesse in contatto due realtà così diverse, le scuole italiane con quelle della regione amazzonica.

 
Grazie a questa iniziativa i giovani italiani hanno la possibilità di interfacciarsi con i loro coetanei oltreoceano e confrontarsi su vari argomenti; una comunicazione che aiuta a valorizzare la diversità come valore da difendere e a creare consapevolezza verso il mondo che abitiamo, capendo che non siamo soli e che non esiste solo il modo di vivere occidentale come unico e insostituibile ma che siamo tutti dipendenti l’uno dall’altro.

Gli incontri nelle scuole sono strutturati in una prima parte informativa dove Atucà attraverso  racconti e le testimonianze spiega agli studenti l’attuale situazione delle comunità indigene, le difficoltà che incontrano, la questione dei diritti umani e quella della salvaguardia ambientale. Un viaggio narrativo supportato dal suo ricco allestimento scenografico di strumenti musicali, archi, frecce che gli studenti possono apprezzare dal vivo.

L’indio Guaranì presenta poi, attraverso immagini e racconti, i ragazzi indigeni che partecipano al progetto e la proposta di mettersi in contatto con loro attraverso uno scambio di domande e risposte in formato video che consentiranno di creare nel tempo un “un ponte” culturale e sociale.

A conclusione del programma è previsto infine un momento di “chiusura” online dove Atucà incontra nuovamente i ragazzi italiani e brasiliani.

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