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Roma, le Biblioteche capitoline ripudiano la guerra

La Rete delle Biblioteche partecipa alla campagna: "R1PUD1A" di Emergency per ribadire il no dell'Italia alla guerra sancito dall'art. 11 della Costituzione. Sono circa 150 le realtà culturali, tra cinema, festival, teatri, musei e Biblioteche che hanno aderito e quasi 1.000 le scuole

printDi :: 11 luglio 2025 16:25
Roma Campidoglio R1PUD1A

Roma Campidoglio R1PUD1A

(AGR) Le Biblioteche di Roma ripudiano la guerra. La rete di 42 biblioteche, diffuse nei 15 municipi di Roma Capitale, partecipa alla campagna “R1PUD1A” di EMERGENCY che ribadisce con forza l’importanza e l’adesione all’articolo 11 della Costituzione italiana: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.L’Istituzione Biblioteche di Roma - Assessorato alla Cultura, ricorda che questo “NO alla guerra” è scritto all’interno della Costituzione.

“Il tema della pace oggi s’impone con urgenza perché sta rischiando di diventare un tema astratto e utopico. In questo contesto globale sempre più instabile e precario, la stessa costruzione europea è minacciata ovunque da nazionalismi, populismi e sentimenti di sfiducia. Il sistema delle Biblioteche di Roma Capitale, aderisce con convinzione alla campagna lanciata da Emergency che sottolinea il senso concreto dell’articolo 11 della nostra Costituzione perché è essenziale ricordare che la pace esprime anche un impegno collettivo. Occorre lavorare e costruire ponti, luoghi d’incontro, processi negoziali e di diplomazia culturale. Per questo sono necessari spazi di partecipazione, di dialogo e di confronto, spazi pensati per i cittadini e le cittadine, come le biblioteche, luoghi di condivisione, dialogo e scambio tra culture.” – Dichiara l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio.

 
Sono quasi 500 i Comuni che a oggi hanno aderito alla campagna R1PUD1A: da Cosenza a Roma, da Napoli a Milano, passando per Genova e Bologna sono tante le città che partecipano. Circa 150 le realtà culturali, tra cinema, festival, teatri e musei, che hanno aderito mentre sono quasi 1.000 le scuole che hanno scelto di partecipare.
“La nostra storia ci dice di non tacere, di impegnarci per abolire la guerra, di non perdere mai di vista le vittime – l’appello EMERGENCY – Non ci stancheremo di ripeterlo: EMERGENCY ripudia la guerra, come tantissimi in Italia. Con questa campagna è il Paese in prima persona a potersi esprimere. Perché il senso della Costituzione è inequivocabile e le persone possono darle nuova voce e farla vivere ancora. Perché dire “no alla guerra” è ovunque un’aspirazione ma è anche un modo per rispettare la storia del nostro Paese e dimostrare che la nostra Costituzione è ancora ‘lettera viva.’”
EMERGENCY, nata per offrire cure medico chirurgiche gratuite di elevata qualità alle vittime della guerra e per promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani, dalla sua fondazione è intervenuta in 21 Paesi curando, in tutte le sue strutture, oltre 13 milioni di pazienti nel mondo. Oggi l’organizzazione è presente in alcuni Paesi in cui c’è un conflitto in corso: il Sudan, l’Ucraina e la Striscia di Gaza in Palestina. Proprio grazie alla sua esperienza sul campo EMERGENCY afferma, ancora una volta, che il 90% dei morti e dei feriti sono civili e che la spesa di un F-35 vale quanto 3.244 posti letto di terapia intensiva.
Alla campagna “R1PUD1A” possono aderire singoli cittadini, scuole, teatri, Comuni, enti pubblici e locali.

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