Scuola, corsi per l'insegnamento delle materie scientifiche per sperimentare nuovi percorsi didattici
Oggi è partito il ciclo di incontri di formazione rivolto alle insegnanti di Roma Capitale per l'insegnamento delle materie scientifichenella fascia di età 3-6 anni. I corsi sono finalizzati a progettare e sperimentare nuovi percorsi didattici


insegnare materie scientifiche bambini dai 3 ai 6 anni
(AGR) Ha preso avvio oggi, alla presenza dell'Assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli, e della Presidente della Commissione Scuola, Carla Fermariello, il ciclo di incontri di formazione flessibile, su base volontaria, rivolto alle insegnanti e agli insegnanti delle scuole d'infanzia di Roma capitale e finalizzato a progettare e sperimentare percorsi didattici per l'insegnamento delle materie scientifiche già ai bambini e alle bambine dai 3 ai 6 anni. Una iniziativa proposta dalla prestigiosa Accademia dei Lincei, insieme alla Fondazione “I Lincei per la Scuola” e all’Opera Nazionale Montessori e fortemente voluta dal Prof. Premio Nobel Arturo Parisi.
“Si tratta di una opportunità preziosissima a disposizione della nostra comunità educante, insegnanti e bambini e bambine che ne gioveranno - ha detto l'Assessora Pratelli che ha poi aggiunto - con la Presidente della commissione Scuola, Carla Fermariello, che ringrazio per il lavoro attento che fa ogni giorno, abbiamo voluto subito raccogliere l'idea e sostenerla perché va esattamente nella stessa direzione che più ci è a cuore: moltiplicare le opportunità per i docenti, investire sulla loro formazione e aumentare contestualmente le opportunità per i bambini e le bambine che frequentano le nostre scuole. Lo stiamo facendo su tanti fronti, dalla cultura all'educazione alle differenze, e questo della promozione delle materie Stem è sicuramente tra i più strategici. Se consideriamo infatti che in Italia il numero di laureati nelle materie tecnico-scientifiche è circa la metà della media europea e che sulle stesse discipline insiste anche un importante divario di genere, pensare di portare la matematica e la fisica nelle scuole d'infanzia significa spalancare le porte alle opportunità e mettere in campo azioni concrete per ridurre le diseguaglianze e abbattere gli stereotipi. Sarà meraviglioso immaginare come dall'esperienza del gioco possa svilupparsi il pensiero astratto scientifico.” ha concluso.