Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

La riforma delle concessioni balneari, condizione indispensabile per il futuro di 30 mila imprese

Capacchiione (SIB): riteniamo che le Regioni e lo Stato possano e debbano condividere questa esigenza, anche perché supera l'attuale scissione fra esercizio delle funzioni demandata alle Regioni e titolarità dominicale rimasta allo Stato: fonte di continui contenziosi costituzionali.

printDi :: 12 aprile 2022 22:48
Capacchione nel suo intervento a Rimini nel convegno

Capacchione nel suo intervento a Rimini nel convegno

(AGR) “Sulla questione balneare è urgente un intervento legislativo nazionale che elimini gli effetti devastanti della sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio, nel suo intervento a Rimini al convegno dal titolo: “La riforma delle concessioni demaniali per un futuro delle imprese balneari”  - dando certezza agli operatori e incentivando gli investimenti nel settore attualmente paralizzati.

Questo intervento legislativo nazionale riteniamo che possa e debba essere accompagnato anche dall'applicazione della legge vigente in materia di federalismo demaniale. A fronte, infatti, di un Governo ‘pasticcione’, è non più rinviabile, l'attuazione del federalismo demaniale già disposto da una vecchia legge che sul punto è ancora "lettera morta" (articolo 5 comma 1 del decreto legislativo 85/2010).

 
Siffatta applicazione, da effettuarsi attraverso l'emanazione di un DPCM, assume una notevole importanza su tutti gli aspetti economici della vicenda concessoria (determinazione dei canoni, delimitazione e sdemanializzazione del demanio, acquisizione delle strutture, ecc.), ancorché non sia certamente risolutiva dell'intera questione, poiché le modalità di affidamento delle concessioni rientrano nella concorrenza che è considerata una materia di esclusiva competenza dello Stato centrale.

Crediamo che le Regioni e lo Stato possano e debbano condividere questa esigenza, anche perché supera l'attuale scissione fra esercizio delle funzioni demandata alle Regioni e titolarità dominicale rimasta allo Stato: fonte di continui contenziosi costituzionali, di inefficienze gestionali e complicazioni regolatorie. 

È, quindi, interesse di tutti, non solo dei balneari, che si attui - finalmente - il federalismo demaniale sia per una opportuna semplificazione burocratica che per una doverosa maggiore certezza regolatoria. A ciò si aggiunga la circostanza che sinora le Regioni si sono tutte manifestate molto più attente e competenti dello Stato centrale nel disciplinare la materia e nel difendere la balneazione attrezzata italiana.

Del resto il trasferimento delle funzioni in loro favore, risalente all'ormai lontano 1998 (cd leggi Bassanini), ha spogliato lo Stato centrale anche di professionalità e competenze tecniche: causa non ultima di ‘pasticci’ legislativi.

A nessuno sfugge che proprio le Regioni, in questi lustri, hanno cercato di sopperire alla latitanza e inefficienza dello Stato centrale sia con proprie leggi che con circolari amministrative. La Regione Emilia-Romagna è stata la prima, con la legge regionale nr. 8 del 2010, a tentare di disciplinare la materia con un giusto bilanciamento fra incentivo agli investimenti e tutela dei bagnini attualmente operanti. E il modello romagnolo di balneazione attrezzata, costituito da piccole aziende a conduzione familiare, è quello prevalente e paradigmatico nel nostro Paese. Un modello che si è rivelato efficiente e vincente nel mercato internazionale delle vacanze. Anche per questo meritevole di essere tutelato e salvaguardato. Così come sta facendo l’Emilia-Romagna unitamente a tutte le altre regioni costiere, da ultimo contestando l'emendamento del Governo al Ddl sulla concorrenza”.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE