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Confesercenti: Anche nel Lazio è crisi nera

print11 marzo 2009 00:46
(AGR) Secondo i dati diffusi dalla Confesercenti di Roma e del Lazio la crisi della PMI e del commercio non solo è in atto da molti mesi, per effetto di un deciso calo dei consumi, ma inizia a mietere molte aziende.

Nel Lazio, terza regione italiana della black list 2008 (dati fonte Unioncamere), afferma la Confesercenti, solo nel settore commercio (dettaglio escluso) si registra la cessazione di 9890 attività con un saldo negativo tra nuove imprese e cessate di 2441.

Il dato è ancora più preoccupante, afferma la Confesercenti, se si considera che la sola Provincia di Roma (che rappresenta 75% del volume di affari regionale) per anni aveva trainato la locomotiva imprenditoriale con un tasso di crescita superiore al 6%, decisamente il migliore rispetto al dato nazionale.

Circa il settore commercio al dettaglio nel Lazio si registra la cessazione di 6183 attività con un saldo negativo di 1715.

In questo particolare segmento imprenditoriale a farne le spese maggiori, con un saldo negativo tra imprese nuove e cessate con meno 965, è Roma.

Anche nel settore turistico, afferma la Confesercenti, nel Lazio si registra un dato negativo dopo anni di forte crescita con 568 imprese cessate e un saldo negativo di 124.

Complessivamente la Regione Lazio chiude il 2008 con un negativo di 16641 imprese cessate su un totale Nazionale di 188.452 pari al 8,8% e un saldo negativo tra nuove imprese e imprese cessate di 4280 che, rispetto al dato Nazionale di 42261, rappresenta il 10,1%.

Secondo Confesercenti, purtroppo si tratta soltanto della punta di un iceberg che rischia di manifestarsi con violenza nel 2009, in considerazione della drammatica crisi in atto e dell’ulteriore calo dei consumi registrato già nel primo mese dell’anno.

Una crisi, afferma la Confesercenti, che si osserva cosa è avvenuto nell’arco degli ultimi due anni, fa capire che a pagarne il prezzo sono maggiormente i negozi specializzati: alimentari di vicinato (con -37% del totale delle imprese cessate) delsettore moda (-23%) e nei settori dei mobili/elettrodomestici (-10%).

Guardando alle medie prospettive, nell’arco di tre o quattro anni, afferma la Confesercenti, la tendenza è ad una ulteriore chiusura di attività specializzate di almeno un ulteriore 10% del totale delle imprese attive, che nella sola città di Roma può significare la chiusura di circa 4000 negozi di vicinato specializzati a cui sommare un ulteriore dato negativo generale sul totale delle aziende stimabile in altre 6000 imprese sempre dello stesso comparto e 25.000 occupati in meno.

Circa le proposte di intervento urgente a sostegno delle attività di vicinato, laConfesercenti propone la costituzione di un fondo speciale per agevolare l’accesso al credito gestito attraverso i confidi di riferimento; attività di tutoraggio e assistenza all’innovazione; abbattimento dei costi bancari e agevolazioni per il credito al consumo; rateizzazione a costo zero sulle tasse da versare; revisione degli studi di settore; monitoraggio e nuove parametrazioni di mercato delle locazioni commerciali.

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