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Fiumicino, il sindaco Montino attacca: hanno già deciso di chiudere Alitalia, la Vestager dica la verità

Il sindaco di Fiumicino: assurdo continuare a sostenere che le aziende aeree in difficoltà prima della Pandemia non possono ricevere i ristori come le altre. Se si decide che le aziende in difficoltà non devono ricevere aiuti, allora non solo Alitalia rischia

printDi :: 30 aprile 2021 20:10
Fiumicino, il sindaco Montino attacca: hanno già deciso di chiudere Alitalia, la Vestager dica la verità

(AGR) "Oggi la commissaria Vestager, durante una conferenza stampa, ha dichiarato alcune cose a proposito di Alitalia e Ita sulle quali è necessario fare chiarezza. Si continua a sostenere che ad Alitalia non potevano andare gli stessi ristori che sono andati alle compagnie aeree degli altri paesi perché Alitalia era già in crisi prima della pandemia". Lo dichiara il sindaco Esterino Montino.

"Ma non esiste una norma europea che dica che, data la pandemia, le aziende in difficoltà sono condannate a morire. Se non si considerano gli incassi del 2020 e del 2021 e si decide che tutte le aziende che erano in difficoltà non debbano ricevere aiuti, allora non solo Alitalia deve chiudere: saremmo davanti a una vera strage. Ci rendiamo conto di cosa significherebbe, in termini di ricaduta economica e occupazionale, una cosa del genere?

 
È evidente che le compagnie aeree sono tra le realtà maggiormente colpite dagli effetti della pandemia, con cali di fatturato impressionanti - prosegue Montino -. Ma la sproporzione tra gli aiuti dati alle aziende di aviazione civile degli altri paesi e quelli dati ad Alitalia è impressionante. Alla nostra compagnia aerea è toccato solo un terzo del contributo covid. E questo vale anche se dalle perdite del 2020 togliamo la media delle perdite registrare nei tre anni precedenti, durante la gestione straordinaria. Ad Alitalia sono stati assegnati fondi pari a solo un terzo delle sole perdite dovute all'emergenza covid. Alle altre è andato il doppio di quanto hanno perso. Perché? Questo vuol dire avere deciso arbitrariamente di farla chiudere. Ed è inaccettabile!".

"Vestager continua a dire che Ita deve essere cosa completamente diversa, che ci deve essere "discontinuità", come se si aprisse un'azienda ex novo - sottolinea il sindaco -. Ma già non è così. Ita porta con sé il Coa, la licenza di volo, un pezzo dell'organizzazione di Alitalia e tra i 45 e i 50 aerei: questo significa che la discontinuità non c'è - continua -. Non prendiamoci in giro. La verità è che la si vuole far fallire perché ci sono altri operatori a cui sono stati dati molti fondi e che si vogliono favorire. Bisogna essere chiari e coerenti, tra quello che si dice e quello che si fa: dite le cose come stanno".

"Servono proposte concrete. Serve la salvaguardia di tutta l'azienda, non solo di una parte, con un piano industriale che vada verso l'implementazione, come stanno facendo tutti gli altri vettori sul mercato, non verso il ridimensionamento - conclude il sindaco -. Su una cosa sono d'accordo con la commissaria: l'azienda deve potere reggere sul mercato. Ma Ita, con i sui 45 aerei, va nella direzione esattamente opposta. Un'azienda regionale non pesa sul mercato attuale. Se si vuole davvero, come si dice, un'azienda in grado di competere nel medio e lungo periodo, si prepari un piano industriale credibile, che innovi e guardi al futuro".

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