Sanità, Corte d'appello: nessuna indennità riconosciuta al Dirigente sanitario con incarico di sostituto Direttore S.C.
La sentenza costituisce un precedente che frenerà le numerose rivendicazioni economiche nei confronti delle aziende del SSN. L'avv. Brizzi (San Giovanni Addolorata): siamo riusciti a dimostrare la regolarità dell'amministrazione
avv. Sabino Brizzi
(AGR) di Donatella Gimigliano
La Corte di Appello di Roma, Sezione Lavoro, ha da poco depositato le motivazioni della sentenza n. 1056/23, a definizione di una complessa vicenda giudiziaria promossa nei confronti dell’Azienda Ospedaliera Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata, difesa dall’Avv. Sabino Brizzi. L’iniziale richiesta rivolta all’Azienda riguarda le differenze retributive, per un importo di circa 200 mila euro, da parte di un Dirigente Medico che aveva ricevuto incarico di sostituto di Direttore di UOC.
In primo grado il Tribunale di Roma aveva accolto parzialmente il ricorso del Dirigente riconoscendo l’indennità di posizione, ma l’Azienda Ospedaliera, che è ricorsa in appello impugnando la decisione e sollevando plurimi motivi, ha ottenuto la ragione dalla Corte che ha stabilito che non deve essere corrisposta alcuna somma ulteriore rispetto a quelle erogate.
“Dopo il primo grado non favorevole si è riusciti a dimostrare la perfetta regolarità dell’operato dell’amministrazione” - ha dichiarato l’Avv. Brizzi, che ha sottolineato – “la pronunzia ha una valenza che va al di là dello specifico episodio, e costituisce un importante precedente che argina il proliferare di numerose rivendicazioni economiche nei confronti delle aziende del Sistema Sanitario Nazionale”.