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(AGR) Consegnato un Kit per l'ascolto protetto fuori dalle caserme ai Carabinieri

Due stanze protette per assicurare alle donne vittime di violenza la riservatezza e protezione nel difficile atto della denuncia, collocate presso le caserme di Bracciano e Ardea, con un ingresso discreto e riservato. Consegnato kit con pc portatile e microtelecamera per denunce ed escussioni

printDi :: 10 dicembre 2025 16:31
Consegna Kit  Soroptimist ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma

Consegna Kit Soroptimist ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma

(AGR) Nell’ambito del progetto nazionale del Soroptimist International d’Italia “Una stanza tutta per sé “, nato dal protocollo, di recente rinnovato, siglato con l’Arma dei Carabinieri, altre due stanze di ascolto protetto per donne che subiscono violenza, per accogliere vittime vulnerabili o per effettuare audizioni protette di minori sono state inaugurate presso due caserme dei Carabinieri in provincia di Roma. Dopo quella allestita dai tre club romani, inaugurata nel 2021 presso la caserma dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma in via In Selci, sono state inaugurate altrettante stanze presso le sedi Carabinieri della Compagnia di Bracciano e della Tenenza di Ardea.

Le stanze, allestite dai tre Club romani Soroptimist International d'Italia, sono ambienti rassicuranti e dedicati che tendono a trasmettere una sensazione di accoglienza della persona e di attenzione per le sofferenze subite e che al contempo mira a ridurre il disagio di dover raccontare esperienze drammatiche. Si tratta di stanze protette per assicurare alle donne vittime di violenza la massima riservatezza e protezione nel difficile atto della denuncia, collocate presso le caserme di Bracciano e Ardea, con un ingresso discreto e riservato. L’iniziativa del Soroptimist è nata sulla base del progetto nazionale “Una stanza tutta per sé”, varato insieme al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri con l’intenzione di attivare su tutto il territorio nazionale luoghi protetti al fine di agevolare la presentazione delle denunce. Ad accogliere la denuncia c’è personale specializzato che favorisce l’esposizione ponendosi sia come rappresentante della legge sia come persona cui confidare le proprie sofferenze e la stanza, resa accogliente, comunica serenità e facilita l'audizione nel complesso percorso della liberazione dalla paura. La resistenza a denunciare è causata dal fatto che l'autore della violenza non è un estraneo ma una persona cui la vittima è legata affettivamente, dal timore di entrare in un luogo istituzionale, dalla “vergogna” di dover raccontare tutto.

 
Allo stesso tempo la Soroptimist International d’Italia ha anche donato ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma una valigetta, un kit dotato di pc portatile e microtelecamera integrata per la registrazione delle denunce e delle escussioni, destinato alla diffusione sul territorio, indipendentemente dalla presenza di una stanza d’ascolto protetto dedicata, e     per raggiungere le vittime, anche senza farle accedere in caserma.

Le inaugurazioni hanno visto, la partecipazione della Presidente Nazionale dell’Associazione Soroptimist International Italia, la dott.ssa Adriana Macchi, del Procuratore della Repubblica di Civitavecchia, Alberto Liguori e i sostituti procuratori di Tivoli e di Velletri, dei comandanti dei Gruppi di Ostia e Frascati.

Particolarmente significativa l’apertura in concomitanza con il 10 dicembre, data di promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo alle NU, quando in tutto il mondo viene celebrata la Giornata dei Diritti Umani, e si concludono i 16 giorni di mobilitazione internazionale contro la violenza di genere.

Così la Presidente Nazionale dell’Associazione Soroptimist International Italia, dott.ssa Adriana Macchi: aperture in territori nei quali Soroptimist risponde – come è nella sua tradizione e missione – ascoltando le esigenze e le necessità delle comunità. Non per aggiungere “bandierine” sulla mappa, ma per contribuire concretamente a creare le migliori condizioni affinché sempre più donne possano trovare un luogo sicuro e accogliente dove riprendere il filo della loro vita, recuperare quei diritti e dignità – richiamati in quei fondamentali principi della Dichiarazione - che vengono loro negate. Per dare loro coraggio, per far sentire loro che uscire dalla spirale della violenza, dei soprusi, dei maltrattamenti, si può!

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