IED Roma Fashion Show 2025, sfilano al Gazometro le creazioni dei giovani designer
In passerella al Gazometro Ostiense, le collezioni dei diplomandi della Scuola di Moda IED Roma hanno interagito con l’installazione immersiva dei MACHINEZERO.Tra le iniziative dell’Istituto Europeo di Design anche Heliopolis, un videomapping per unire arte digitale, retrogaming e pubblico


Sfilata IED Roma Gazometro credit ph Paola Labianca
(AGR) Humanae è stato il tema del fashion show di IED Roma che, con le creazioni delle diplomande e dei diplomandi in Fashion Design e Design del Gioiello, ha animato giovedì 3 luglio il Gazometro Ostiense dell’ottava edizione di Videocittà, il Festival della Visione e della Cultura Digitale ideato da Francesco Rutelli e diretto da Francesco Dobrovich. Il Festival fino al 6 luglio trasformerà la più vasta area di archeologia industriale d’Europa in una piattaforma dedicata all’immagine in movimento, alla sperimentazione visiva e ai linguaggi tecnologici emergenti.“Humanae è una dichiarazione di presenza e un invito a guardare con profondità al nostro tempo, attraverso l’intelligenza e la sensibilità di chi sta per entrare nel mondo del progetto”, commenta Paola Pattacini, Head of Fashion School IED Roma. “Quest’anno i progetti si confrontano con il tema dell’identità umana in relazione alla tecnologia, e la sfilata si arricchisce di un dialogo visivo grazie alla collaborazione con Videocittà e l’installazione dei MACHINEZERO. È un momento che celebra non solo il talento individuale, ma anche la forza generativa della collettività”.
In questo scenario potente e contemporaneo, il fashion show dell’Istituto Europeo di Design si è configurato come uno strumento narrativo capace di interpretare la complessità del presente, in dialogo diretto con Humanae, l’installazione interattiva ideata dal duo creativo MACHINEZERO - Enrico Forghieri e Lorenzo Cordioli - da cui prende anche il nome. L’opera Humanae è prodotta in collaborazione con l’Hub Culturale di Valmontone, supportata da DiSCo Lazio e curata da Michele Lotti per Videocittà ed è ispirata agli interni affrescati di Palazzo Doria Pamphilj a Valmontone, ne reinterpreta gli elementi naturali attraverso una struttura visiva digitale che evolve in tempo reale.
La partecipazione al Festival rafforza inoltre il ruolo interdisciplinare della sede romana dell’Istituto Europeo di Design, che coinvolge nel progetto la Scuola di Arti Visive e il Master in Arts Management. In particolare, il video mapping Heliopolis, diretto dal docente IED Roma Lorenzo Raffi, ha invitato i visitatori a esplorare una città simbolica ispirata alla Città del Sole di Tommaso Campanella, con riferimenti alla fantascienza delle origini, alla laser art e al retrogaming.
In passerella:
CIÒ CHE RESTA INVISIBILE
Martina MATTIACCIO (fashion designer)
Ciò che resta invisibile è una collezione che esplora la figura della “pecora nera” come simbolo di ribellione e trasformazione. Attraverso tagli, lacerazioni e il filo rosso, i capi rivelano ciò che viene nascosto, dando forma a un’estetica che unisce memoria, imperfezione e asimmetria. L’ispirazione proviene dalle costellazioni familiari di Bert Hellinger, dalla Body Art di Gina Pane e dall’arte manierista, trasformando la moda in un linguaggio visivo di denuncia e rivelazione.
TESSERAE
Michela MAGNANI (designer del gioiello)
La scelta del tema è dettata dalla volontà di unire innovazione e passione per il gioiello alla tecnica musiva legata profondamente al territorio e alle radici della designer. Una interpretazione del concetto del mosaico stesso in nuove tecnologie applicabili per rendere la tecnica tradizionale contemporanea.
ABITO E HABITUS
Gennaro ANDRULLI (fashion designer)
La collezione parte dalla citazione “Impara le regole come un professionista e impara a romperle come un artista” (Pablo Picasso). Esplora il concetto di abito come espressione dell'identità, unendo il vestire e l'animo di una persona. Si concentra su: dandy, eleganza maschile, Optical Art, rottura delle regole sartoriali.
ECLETTICA
Dylan PALMISIO (fashion designer)
La collezione esplora il mondo di alcune figure femminili che sono state le muse di importanti artisti, hanno avuto a loro volta una vocazione artistica e contribuito alla fusione tra moda e arte, reinterpretando elementi dai loro vissuti. Da Isadora Duncan, la leggerezza e la libertà del ballo spoglia, da Lee Miller, le sue immagini surrealiste e l’influenza della guerra, e dal manichino abbandonato, i tagli e le lavorazioni distressed. Così ogni elemento di queste figure è tradotto in tessuti, volumi e forme che creano un perfetto equilibrio tra passato e presente, arte e moda.
SILENZIO STORIOGRAFICO
Azarin GASIMLI (fashion designer)
La collezione esplora l’evoluzione dei codici di genere nella moda attraverso il passaggio del tempo, mostrando come l'immagine della donna e il suo ruolo siano cambiati. Ogni capo racconta una storia di rottura degli stereotipi, proponendo un futuro inclusivo e senza confini di genere.
LÉGER
Federica LOMBARDI (fashion designer)
Tema centrale della collezione il concetto di leggerezza. Ispirato alla letteratura e all’arte, non si tratta solo di un principio di frivolezza, non è solo assenza di peso, ma una filosofia estetica basata su essenzialità, trasparenza e purezza formale, con richiami alla natura e al pensiero Zen. La collezione proposta traduce questi principi attraverso tessuti leggeri, tagli asimmetrici e una palette neutra, promuovendo un’eleganza essenziale e senza tempo.
FIU
Maria Teresa MANZO (designer del gioiello)
Il gioco è un’attività universale che stimola apprendimento, creatività e sviluppo culturale. Questa ricerca esplora il gioco come chiave per comprendere il processo creativo nel design del gioiello, articolandolo in cinque fasi: noia, idea, materia, errore e persona. Ogni fase rappresenta un momento essenziale di sperimentazione e trasformazione, fino alla creazione di un gioiello che dialoga con chi lo indossa. Il gioco, dunque, non è solo metodologia progettuale, ma anche una filosofia che intreccia pensiero, materia e identità.
NATURGEWALT
Daniele DARGENIO (fashion designer)
Il progetto nasce con l’obiettivo di raccontare il rapporto tra l'uomo e una natura più grande e più forte di lui. I capi, le forme, le texture e le lavorazioni utilizzate conferiscono alla collezione un aspetto "grezzo", per evocare questo concetto e le strategie di adattamento che ne conseguono.
JANUS FLEURI
Costanza LILLI (fashion designer)
Janus Fleuri è una collezione che nasce dall’esigenza di esplorare le contraddizioni e le tensioni insite nella società contemporanea, dove la moda diventa uno specchio della nostra psiche collettiva. Il nome stesso, “isteria”, si fa portavoce di una riflessione su come la frenesia e l’esasperazione caratterizzano il nostro modo di vivere, influenzando profondamente le scelte estetiche e stilistiche. La collezione è una reazione visiva a una realtà iper-stimolata, dove l’individuo è costantemente sollecitato a adattarsi e a rispondere a una moltitudine di impulsi, ma allo stesso tempo è anche un invito a ritrovare una nuova forma di espressione personale attraverso la moda.
Oltre
Giulia ODDONE (designer del gioiello)
Oltre è una parola che trasmette libertà e immaginazione. Indica il superamento di un limite e quindi la rottura con schemi prestabiliti. Oltre è un invito a tornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, occhi che non hanno timore del giudizio né del fallimento, occhi che non conoscono competizione e paragoni, perché da bambini si imita per crescere e per amore, non per competere con ideali di perfezione. Oltre si pone come obiettivo di permettere alle persone di ritornare bambine, di recuperare il valore protettivo del gioiello e di promuovere la libertà di espressione e l’inclusività.
IL PARADOSSO DEL LUSSO
Josilene CAETANO (fashion designer)
Il progetto fonde tradizione e innovazione attraverso l’upcycling, trasformando pellicce vintage e tessuti recuperati in capi contemporanei con un forte impatto estetico e simbolico. Ispirata dall’arte dell’arrangiarsi degli anni ’40, il designer smonta e ricostruisce materiali esistenti, dando loro nuova vita in una collezione che sfida l’idea di lusso tradizionale. Ogni pezzo racconta una storia di recupero e trasformazione, con dettagli inaspettati come fodere patchwork e contrasti materici che enfatizzano il dialogo tra passato e presente. Un’estetica sofisticata e sostenibile, dove il riuso diventa espressione di creatività e consapevolezza.
MESOTES
Jordan BARBONI (fashion designer)
L’intera collezione si basa sul confronto di due mondi apparentemente opposti fra loro: il Classicismo greco ed il Minimalismo. Il punto focale di questa unione avviene attraverso la filosofia greca di Aristotele del Mesotes, letteralmente la virtù del giusto mezzo. Il mesotes viene interpretato come il perfetto equilibrio fra eccesso e difetto, complessità e semplicità, proprio per questo vengono presi gli elementi chiave del classicismo e del minimalismo in modo da creare un design equilibrato ed armonioso. La collezione è un invito a riflettere sulla possibilità di trovare il nostro mesotes personale e mostrare come, da due mondi completamente opposti, possa nascere qualcosa di nuovo ed inaspettato.
ZONE
Michela MAURIZI (designer del gioiello)
ZONE è una nuova metodologia di ricerca progettuale che propone un approccio e un insieme di metodi da utilizzare nello sviluppo di ricerche per il design. Riuscire a leggere le sfumature del reale vuol dire costruire un solido approccio mirato a cogliere, in ogni circostanza o sfida della vita, ciò che ha veramente valore, per eliminare tutto il non necessario e riuscire a canalizzare positivamente l’attenzione e le energie: dalla fase di apprendimento a quella di sviluppo e comunicazione.
LEGACY
Marianna CALDARONI (fashion designer)
Attraverso il tema dei legami generazionali, la designer esplora il rapporto tra nonni e nipoti come simbolo di continuità e trasformazione. Valorizza l’artigianato con dettagli come ricami e accessori in rafia, pelle e pelliccia. Il suo obiettivo è mostrare l’influenza tra generazioni nella moda e nei materiali. Così, tradizione e innovazione dialogano, creando un ponte tra passato e presente.
NUANCES
Nicholas FRANCESCHI (fashion designer)
Protagonista di questo progetto è la metropoli, intesa come strumento principe per la comprensione profonda del concetto di sfumatura, da intendere come punto d’incontro tra due visioni che, avvicinandosi l’una all’altra, ne creano una nuova e funzionale per entrambe. La collezione utilizza tre elementi fondamentali come sociologia, architettura ed espressioni artistiche per arrivare ad una estetica tale da riuscire ad esprimere questo ambiente complesso, affascinante, inesorabile e spesso aspro.
TECHE
Umberto FENICCHIA (fashion designer)
Tutti noi creiamo teche, spazi da vivere, il nostro corpo, la nostra immagine, il nostro spazio vitale, un luogo o involucro in cui proteggersi ma allo stesso tempo dimostrare la propria essenza. Teche è il coraggio di costruire il proprio involucro di certezze, scegliendo con cura cosa proteggere con rigidità e cosa esporre. Coprirsi è scoprirsi: è un modo di raccontarsi senza parole, di mostrarsi per ciò che si è nella propria interiorità, fatta di sogni, ricordi e memorie.
foto da comunicato stampa