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Ostia, referendum sull'Idroscalo, lo propone Lorenzo Proia

print08 luglio 2019 17:10
Ostia, referendum sull'Idroscalo, lo propone Lorenzo Proia
(AGR) I referendum nel X Municipio potrebbero essere due. A proporlo per promuovere una decisione condivisa è stato Nello Duranti, che ha lanciato l'idea di svolgere un referendum consultivo sull'Idroscalo per dare la parola ai Comitati civici che da anni si battono per restare e per verificare, tenendo conto dei rischi connessi all'area, quale futuro sia possibile per la foce del Tevere. “Nel lontano 2010 l’allora Sindaco Gianni Alemanno tentò, senza successo, di praticare uno sgombero autoritario dell’Idroscalo di Ostia, contro il parere dei cittadini. È indubbio tuttavia che vi siano rischi collegati alla vicinanza con il Fiume Tevere e che questi vadano approfonditi”. Esordisce così Lorenzo Proia, responsabile di Progetto Duranti, nipote dei Partigiani Lido e Nello Duranti che guidarono la Resistenza nel X Municipio.

Prosegue Proia: “Progetto Duranti si è sinora occupato in maniera esclusiva di piazza Capelvenere, ricavandone molto in termini intellettuali, vale a dire un libro come ‘Acilia Partigiana. Eroi venuti dal Popolo’ e molto anche in termini di attenzione mediatica, davvero. Tuttavia – spiega l’ideatore di Progetto Duranti – il sorgere dell’ipotesi, via via più concreta nella sua realizzazione, di Ostia e Ostia Antica Comune a sé ci obbliga a occuparci dell’intero X Municipio, Acilia e Ostia”.

“Pertanto – conclude Proia – vogliamo iniziare ad approfondire la nostra attenzione sul Litorale, pure tanto trattato nel mio libro, partendo dall’Idroscalo: proponiamo un Referendum consultivo sul suo futuro tra la popolazione locale, che sia occasione, come ogni Referendum democratico e basato sul Diritto, sia di far spiegare da parte dei Comitati Civici le esigenze locali al Municipio, sia da parte di chi vorrebbe, anche a Sinistra – e non sono pochi – ‘radere al suolo’ quell’area per evitare lutti e tragedie dettate da eventuali inondazioni, di illustrare ai cittadini cosa occorre fare.

Magari si troveranno soluzioni a metà strada e condivise. Noi ci proponiamo di lavorare sul campo. Ascoltare i cittadini, che sono persone ed elementi politici, ognuno singolarmente come collettivamente, è la base dello Stato di Diritto, a mio avviso, il contrario lo definirei bene Stato di Polizia”.

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