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Porto di Fiumicino, alla sbarra Caltagirone

print20 marzo 2013 08:33
(AGR) Il brutto “affare” del porto di Fiumicino, dove sono state realizzate scogliere in economia con un risparmio di circa 300 milioni sui 400 previsti, ha un responsabile: Francesco Bellavista Caltagirone, titolare di fatto del gruppo Acqua Marcia. Un progetto per il porto turistico che come era stato svelato dalle indagini era stato completamente cambiato senza ricevere le autorizzazioni, le scogliere di protezione che oggi vanno sbriciolandosi sotto la violenza del mare sonoopere realizzate in economia. Le indagini compiute sull’intreccio di relazioni e società, hanno portato il nucleo di polizia Tributaria dellaFinanza al nome di Caltagiorne. Da due giorni, infatti,l’imprenditore è stato tradotto in carcere con lui è finito in manette anche il suo braccio destro, Emanuele Giovagnoli. Le accuse formulate vanno dalla frode nelle pubbliche forniture, all’appropriazione indebita di oltre 35 milioni di euro finiti, al riciclaggio. Le modifiche al progetto, infatti, non erano mai state approvate dalla Regione e sono andate ad incidere pesantemente sulla sicurezza del nuovo porto che prevedeva 1.500 posti barca.Per quanto riguarda, invece, il molo di sottoflutto, il pontile centrale, la darsena e la banchina di riva, la bonifica di fondale di un metro era stata sostituita dalla posa di un telo in geotessuto”>

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