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Ritorna in Italia l’Epigrafe di Iulia Florentina: dopo 200 anni lascia il Louvre ed è esposta a Catania

Dal Louvre al Museo Diocesano di Catania: il 18 luglio l’inaugurazione della mostra “Revelare. AGATA | rivive | IVLIA”. Un documento storico di valore straordinario torna per sempre in Italia

printDi :: 16 luglio 2025 17:46
Museo Diocesano di Catania

Museo Diocesano di Catania

(AGR) Catania, 16 luglio 2025 – È un ritorno storico, emozionante e carico di significato: dopo due secoli trascorsi nei magazzini del Museo del Louvre a Parigi, l’epigrafe di Iulia Florentina è finalmente tornata a casa. A partire da venerdì 18 luglio, sarà esposta al Museo Diocesano di Catania (via Etnea, 8) nell’ambito della mostra “Revelare. AGATA | rivive | IVLIA”, dedicata al culto dei primi martiri cristiani nell’area etnea.

epigrafe di Iulia Florentina

epigrafe di Iulia Florentina

 
L’epigrafe è arrivata in questi minuti. Il pubblico potrà ammirarla da venerdì” – ha annunciato con emozione Francesco Finocchiaro, della Direzione Nazionale di Archeoclub d’Italia. La lapide, risalente al III secolo, è una delle più antiche e toccanti testimonianze della presenza cristiana a Catania: ricorda la piccola Iulia Florentina, battezzata in punto di morte a Hybla (l’odierna Paternò) e sepolta “vicino alle tombe dei martiri”, forse accanto a Sant’Agata e Sant’Euplio.

Il reperto, rinvenuto nel 1730 nella proprietà del nobile Ignazio Rizzari, segna un punto di svolta nella ricostruzione della storia cristiana della Sicilia orientale. Dopo essere stato trasferito in Francia nel 1825, il lungo lavoro di diplomazia culturale ha permesso il suo rientro permanente in Italia.

 

Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania

Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania

Il ritorno è stato possibile grazie al sostegno di Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania, e alla collaborazione tra il Museo Diocesano, l’Università di Catania e Archeoclub d’Italia, insieme a numerose realtà culturali locali.

Angelo Perri, presidente dell’Archeoclub di Paternò, sottolinea: “Iulia è una bambina in odore di santità, simbolo della nascita del cristianesimo nell’Etna antico. Unisce Paternò e Catania dopo secoli di silenzio.

Non si tratta di un caso isolato. Il recupero dell’epigrafe si inserisce nel più ampio impegno dell’Archeoclub per il rientro in Italia dei reperti archeologici trafugati o esportati all’estero, come già avvenuto con la Venere di Morgantina. Ora si punta al recupero degli Argenti di Paternò, attualmente conservati al Pergamonmuseum di Berlino.

Rosario Santanastasio, presidente nazionale dell’Archeoclub d’Italia

Rosario Santanastasio, presidente nazionale dell’Archeoclub d’Italia

Rosario Santanastasio, presidente nazionale dell’Archeoclub d’Italia, ribadisce: “La restituzione dell’epigrafe di Iulia Florentina è una vittoria culturale, scientifica e morale. Ora puntiamo al ritorno di altri beni, come gli Argenti di Paternò.”

La Mostra “Revelare. AGATA | rivive | IVLIA” è curata dagli architetti Giuseppe Amadore, Giovanna Cannata e Francesco Finocchiaro, con un allestimento pensato per offrire un’esperienza immersiva ed emozionante. La mostra si colloca tra le attività culturali promosse dall’Archeoclub e dal Kiwanis Club di Paternò e Catania Est, con l’obiettivo di valorizzare la memoria storica e religiosa dell’antica Hybla Major.

L’evento rappresenta anche un tributo a figure chiave della cultura siciliana, come il prof. Santo Mazzarino e Mons. Gaetano Zito, che fin dagli anni ’50 hanno auspicato il ritorno dell’epigrafe.

Dopo 200 anni, l’Italia riabbraccia un frammento essenziale della sua identità. Una piccola lapide, una grande storia.” – conclude Finocchiaro.

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