Ardea, una scatola di cartone per raccogliere le domande per i buoni spesa?
Denuncia dei consiglieri comunali Tarantino e Centore (Cambiamo) sulle modalità scelte dal comune per il deposito e l'accoglimento delle richieste dei buoni previsti per il sostegno alle famiglie in difficoltà. Chiesto l'intervento del Prefetto a tutela della


La scatola dove depositare le domande
(AGR) “In questo periodo di emergenza legata al Coronavirus, il Comune di Ardea ha aperto il proprio ufficio per la raccolta delle richieste per i buoni spesa. Lo fa in un modo che, dire originale, è un eufemismo: ha preso una scatola di cartone e l'ha messa nell'area esterna della sede della Polizia Locale. Le persone arrivano al cancello, allungano la mano e mettono lì le loro domande. Possono metterle ma possono anche toglierle, possono leggerle e 'mescolare le carte'. Potrebbe anche piovere, e in quel caso tutte le domande diventerebbero illeggibili.
Alla luce di tutto questo, ci chiediamo: come è venuto in mente al Comune di Ardea, di attuare questo servizio “fai-da-te” assurdo e che rischia di mettere i dati personali del cittadino alla mercè di tutti? Pensiamo che il prefetto di Roma debba intervenire perché ad Ardea, tra violazioni della privacy e condizioni assurde, ormai c'è da registrare un decadimento morale dell'istituzione pubblica”. Affermano, in una nota, i consiglieri comunali di Ardea ed esponenti di Cambiamo, Anna Maria Tarantino e Simone Centore.