Mercato sociale, fa discutere la "ricarica" della tessera a punti
Possan zini (SI X Municipio): trasformando ore di lavoro in pacchi alimentari nascono quelle perverse politiche di sostegno alla povertà che antepongono qualcosa da restituire. Di Pillo: si vuole favorire l'inclusione sociale, occasione unica per partecipare


Di Pillo spiega alla Raggi il meccanismo del mercato sociale
(AGR) L'iniziativa del "Mercato sociale" con la possibilità di ricaricare la tessera a punti partecipando ad iniziative e lavori socialmente utili ha dato il via ad una lunga sequela di polemiche che riassiumiamo in questa sede facendo riferimento ad una nota stampa diffusa da Marco Possanzini, segretario di Sinistra Italiana, alla quale, ha voluto dare una risposta (ma non solo a Possanzini) la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo.
"Sul “Mercato Sociale”, - ha affermato Marco Possanzini (SI X Municipio) - nonostante le rettifiche, emerge con chiarezza che l’utilizzo della card è legato ad un obbligo lavorativo. Non ci si può nascondere dietro fantasiose ricostruzioni perché a parlare sono le famose “carte” e cioè la delibera di Giunta e il collegato disciplinare di progetto, documenti che certificano inequivocabilmente una realtà: la Sindaca ed il Consigliere Ferrara non hanno detto la verità ai cittadini…. A questo punto chiediamo che l’Assessore Paoletti, figura istituzionale di riferimento per le deleghe esercitate, faccia chiarezza in Aula Municipale perché non si può gettare tutto in pasto ai social per chiudere le polemiche, evitando il confronto, sperando che il tempo faccia il resto. C’è poi un’altra questione che si lega alla gestione della solidarietà nel Municipio X in quanto è doveroso, a questo punto, presentare un report dettagliato sull’esperienza della “Centrale della Solidarietà” allestita in Municipio al fine di organizzare le donazioni alimentari destinate alle persone svantaggiate. E’ pretestuoso chiedere ai Servizi Sociali di rendicontare le donazioni di generi alimentari? E’ pretestuoso chiedere che venga rendicontato ufficialmente il numero di pacchi preparati e il numero di famiglie aiutate? Ed inoltre è pretestuoso chiedere all’Assessore Paoletti di chiarire ufficialmente quante persone nel Municipio X hanno ottenuto il carnet dei “buoni spesa” Della “Centrale di Solidarietà”, promossa ovunque e con tutti i mezzi possibili e immaginabili, non sentiamo più parlare nonostante l’emergenza covid-19 sia ancora in corso. Sui “buoni spesa” ci sono molti cittadini che, nonostante il pieno diritto, non hanno ancora ricevuto nulla e quando hanno provato a contattare gli uffici Municipali non hanno ricevuto alcuna risposta".
“In relazione alle notizie sul mercato sociale ed in particolare, riguardo alla possibilità di collaborazione all’interno del mercato di chi usufruisce della tessera punti, è necessario fare dei chiarimenti. – replica alle accusa la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo che sulla sua pagina face book scrive: - Il lavoro nel mercato non è condizione necessaria al fine del riconoscimento dei requisiti per avere la tessera. Le tessere verranno ricaricate ogni mese alle famiglie (circa 300) che sono entrate a far parte del progetto, verificate ed individuate esclusivamente dai servizi sociali.
Il progetto si pone anche, come obiettivo, non solo l’aiuto dei nuclei familiari in un particolare momento, ma vuole avere il fine in una prospettiva duratura, di una reale inclusione sociale delle famiglie che ne fanno parte. Il lavoro di volontariato nel mercato, infatti, è previsto come un’occasione per poter avviare ad una effettiva ed attiva partecipazione dei nuclei a questo progetto. Chi vorrà, su proposta dei servizi sociali, potrà prestare la sua opera di volontario, all’interno del mercato, in modo da poter essere parte attiva del progetto di inclusione , potrà partecipare ad attività di formazione spendibili anche fuori del mercato, potrà fare in modo che con il suo contributo, le attività del mercato possano essere estese ad altre famiglie ancora, contribuendo quindi a generare quel processo virtuoso che vuol dire far parte di una comunità. Tutto nasce, dunque, dal voler superare una semplice logica assistenziale riconoscendo un ruolo attivo di chi ne fa parte e creando un processo che può dare avvio ad un reinserimento nel mondo del lavoro o di un accesso per chi non ne ha mai fatto ancora parte.
Questa partecipazione, in termini di collaborazione, non è la “conditio sine qua non” per avere accesso alla tessera, né la stessa verrà ritirata se non si dovesse creare questa collaborazione.
Il progetto di inclusione e di sostegno alla spesa delle famiglie, attraverso il mercato sociale deve essere visto in un’ottica di possibilità di coinvolgimento diretto nel processo di aiuto e di avviamento alla possibile autonomia e quindi all’affrancamento dell’assistenza laddove il nucleo ne abbia le capacità, le possibilità e la volontà”.