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Ostia, demolizione dei chioschi e sit-in di protesta

print23 marzo 2018 11:23
Ostia, demolizione dei chioschi e sit-in di protesta
(AGR) “Sono partiti, come da cronoprogramma, in settimana i lavori di demolizione delle strutture corrispondenti agli ex chioschi delle spiagge libere. In queste ore si sta intervenendo sull’ex spiaggia Amanusa (ex lotto 8). È quanto ha dichiarato la Presidente del Municipio X, Giuliana Di Pillo in riferimento all’avvio, in Lungomare Amerigo Vespucci, dell’opera di abbattimento dei manufatti abusivi.

“Vogliamo garantire ai cittadini romani - prosegue la Presidente - la completa fruizione delle spiagge libere all’insegna della legalità e della sicurezza. La riqualificazione del Litorale romano parte anche da qui. Come già annunciato in precedenza saranno garanti i servizi essenziali quali la sicurezza dei bagnanti, la pulizia, i servizi igienici pubblici, acqua potabile, docce, zone d’ombra e passerelle. Stiamo lavorando – conclude Di Pillo - inoltre per garantire l’illuminazione notturna e attività sportive serali”.

La risposta non si è fatta attendere. Oggi, infatti, a mezzogiorno si svolgerà un sit-in di protesta dinanzi all’arenile ex-Amanusa. Si tratta di una protesta, sostenuta dal PD, contro la linea scellerata di gestione delle spiagge voluta dall’amministrazione a 5 stelle. “L’abbattimento dei chioschi – recita una nota del PD X Municipio - rappresenta il definitivo abbattimento di un’idea di spiaggia.I cittadini devono sapere che l’estate a 5stelle sarà un’estate senza servizi sulle spiagge libere, senza la possibilità di affittare un lettino, e da oggi senza la possibilità di prendere un caffè. Ed è inutile nascondersi dietro la burocrazia.

Dietro queste scelte esiste una precisa volontà politica: quella di obbligare le famiglie romane a recarsi agli stabilimenti, tutelando e rafforzando un potere economico, quello dei balneari, che ha reso il mare una proprietà privata, che l’ha recintato, chiuso dentro i chilometri e chilometri di muri e muretti. Intanto, gli abusi in cemento, quelli privati, il lungomuro.... stanno ancora lì”.

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