V-Day, il richiamo di Grillo: ''La politica ai cittadini''

Beppe Grillo
"Sì alla lotta agli abusivi - dice Grillo - ma partendo da quelli veri che non sono i lavavetri, ma i parlamentari". Il comico genovese ne ha per tutti, dopo aver letto l'elenco di parlamentari condannati, presenti sul suo blog ha invitato i cittadini a non avvicinarsi provocatoriamente ai politici: "Io non ve lo consiglio perché se i politici si infilano nelle macchine blindate con le scorte vuol dire che non si fidano dei loro cittadini". E poi Grillo ha infiammato la platea, che ha definito 'la nuova woodstock', urlando: "I partiti sono incrostazioni della democrazia. Bisogna dare spazio ai cittadini. Alle liste. Ai movimenti. Viviamo in partitocrazia, non in democrazia".
Per non dar adito a fraintendimenti , il guru dei blogger "ha parlato di un Paese allo sbando" esattamente come l'8 settembre del 1943 che però ora con il V-Day "si ribella contro i corrotti". La V quindi sta ovviamente per "Vaffa...", una scelta precisa, diciamo così, per dar modo a tutti di "esprimere il proprio disgusto" e dar luogo a una sorta di pasquinata con "una più spontanea partecipazione popolare".
Per protestare contro una politica lontana "dalla gente", Grillo si è fatto promotore di una proposta di legge che prevede l'ineleggibilità dei cittadini condannati, la possibilità di candidarsi al massimo per due legislature e la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari. E la risposta c'è stata utilizzando per la prima volta il 'tam-tam' della rete. Oltre 200 mila persone hanno risposto al richiamo di Grillo allo slogan 'V-Day, ci sei o non ci sei?" e tra questi tanti nomi illustri. Da Ligabue al sindaco di Roma Walter Veltroni che hanno mandato un video-messaggio, da Gianna Nannini a Sabina Guzzanti fino a Biagio Antonacci.