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Duro colpo all'ndrangheta in Toscana, 17 arresti per traffico di droga, estorsione, minacce e violenza

Nel mirino dei militari che hanno scoperto una vasta organizzazione dedita al controllo controllo del mercato del movimento terra (estorsioni e illecita concorrenza) e narcotraffico internazionale che ha portato al sequestro di 190 kg. di cocaina

printDi :: 15 aprile 2021 12:26
Duro colpo all'ndrangheta in Toscana, 17 arresti per traffico di droga, estorsione, minacce e violenza

(AGR) Questa mattina all’alba i carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere/domiciliari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Firenze, su richiesta della locale D.D.A nei confronti di n. 17 soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, sub-appalto irregolare ed altro, nonché associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, il tutto aggravato sia dal metodo mafioso. I provvedimenti, che colpiscono su due distinti piani (imprenditoriale/narcotraffico) soggetti e imprenditori contigui ad una Cosca calabrese e derivano da una complessa indagine condotta dal ROS (articolazione di Firenze) e dal Comando Provinciale di Livorno strutturata su due filoni.

Da una parte: l’ingente approvvigionamento di cocaina da parte della Cosca calabrese e la successiva distribuzione in Toscana, nel cui ambito è stato arrestato – inchiesta durante - un importante latitante di ‘Ndrangheta; in secondo luogo, l’infiltrazione in Toscana della Cosca nel settore del conferimento inerti attraverso il controllo diretto su una storica azienda del Mugello, la quale ha condizionato la concorrenza locale (imponendo la forza criminale della consorteria mafiosa) aggiudicandosi importanti commesse pubbliche a discapito di altre aziende di settore.Globalmente l’indagine, i cui primi accertamenti risalgono alla fine del 2018, si è sviluppata su 2 direttrici principali:

 
a) controllo del mercato del movimento terra (estorsioni e illecita concorrenza) in diverse provincie toscane, mediante attività estorsive e illecita concorrenza con violenza/minaccia, posto in essere da soggetti di vertice di una storica impresa di settore di Vicchio (FI) per il tramite dell’impresario C. G. e del suo principale collaboratore V. N., i quali – direttamente collegati a soggetti organici al Clan hanno scientemente sfruttato la forza della consorteria mafiosa per imporsi sul mercato del movimento terra/fornitura inerti a discapito di aziende concorrenti, “infiltrandosi” di fatto in importanti commesse pubbliche in Toscana. Dette condotte sono state poste in essere a carico di diversi imprenditori/tecnici di settore in relazione alla fornitura di materiale per i lavori da eseguire in un importante cantiere relativo ad un appalto milionario nella zona di Castelfiorentino/Empoli .Parimenti sono stati riscontrati legami di comodo con la Pubblica Amministrazione aretina (Consorzio Bonifica Valdarno) per l’assegnazione diretta di lavori per importi contenuti (sotto soglia), su cui sono in corso approfondimenti investigativi.

Tra gli episodi contestati svetta l’estorsione posta in essere a carico di un impresario calabrese con il concorso dell’imprenditore crotonese L.F., arrestato in data odierna anche nella parallela indagine antimafia della Procura Distrettuale di Firenze , per reati in materia di smaltimento illecito di rifiuti ed altro, aggravati dall’agevolazione mafiosa (Operazione “KEU”).

b) narcotraffico internazionale, ha portato al sequestro totale di circa kg. 191 circa di cocaina (maggio 2017 – agosto 2019) nel cui contesto è maturato – sempre a cura dei Carabinieri di Livorno e del ROS – la localizzazione e l’arresto del latitante R. F. (agosto 2019) individuato sotto falso nome a Giardini Naxos (ME), in quanto destinatario di un provvedimento cautelare del GIP di Milano (indagine “Area 51”) emesso a coronamento di un’indagine antidroga dei Carabinieri di Milano e ROS. Il citato latitante è stato individuato grazie al suo solido legame con l’indagato V. D., il quale lo incontrava periodicamente in località segrete come emerso nell’inchiesta.

La coppia rappresenta il vertice del gruppo, diretta emanazione della Cosca calabrese: in questo filone investigativo veniva individuata una base logistica in provincia di Pisa, presso il capannone di uno degli indagati, utilizzato sia per stoccare grosse quantità di stupefacente che per occultare armi, parte delle quali venivano sequestrate lo scorso 7 gennaio 2021 dai Carabinieri di Livorno in occasione di un’operazione – collegata alla presente inchiesta – condotta dalla DDA di Cagliari, che portava all’arresto di D. R. (tra gli odierni arrestati), in quanto organico ad un ulteriore gruppo criminale di matrice sarda specializzato in assalti a furgoni portavalori. La sinergia tra i Carabinieri di Livorno e Cagliari portava al sequestro, in data 31 luglio 2021 a Cagliari, di un imponente quantitativo di armi ed esplosivo destinato agli assalti.

Nel corso dell’odierna operazione, oltre agli arresti, sono in corso numerose perquisizioni anche a carico delle società del settore edile interessate a lucrare dalle condotte mafiose del gruppo smantellato in data odierna.

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