Roma, al via la terza edizione di "A mente libera"
L'iniziativa è nata per contrastare il disagio giovanile e approfondire i temi del benessere psicologico, si rivolge ad un target di beneficiari di età compresa tra i 18 e i 30 per offrire servizi di informazione, ascolto e orientamento con percorsi individuali denominati “one to one” e seminari


Solitudine foto pixabay
(AGR) L’iniziativa a Mente Libera, promossa dall'Ufficio di scopo per le Politiche giovanili e dall'assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, é giunta alla sua terza edizione. Nata per contrastare il disagio giovanile e approfondire i temi del benessere psicologico, si rivolge ad un target di beneficiari di età compresa tra i 18 e i 30 per offrire servizi di informazione, ascolto e orientamento attraverso percorsi individuali denominati “one to one” e seminari da tenersi presso le biblioteche o gli sportelli sociali Farmacap.
Nelle 16 settimane di intervento, in ciascuno dei 15 municipi capitolini, verranno organizzate delle aperture di sportelli psicologici, con il supporto di Farmacap e in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute dell’Università Sapienza di Roma. Nel progetto sono state coinvolte anche alcune sedi di biblioteche municipali.
“Nelle 16 settimane di attività del servizio - spiega l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, Barbara Funari - contiamo di raggiungere almeno 5.000 giovani che si trovano in condizioni di disagio e necessitano di un supporto gratuito con una rete dei servizi e dei presidi territoriali dislocati nei vari Municipi. Il disagio giovanile è un fenomeno complesso che assume molte forme: dall’isolamento sociale, ai problemi di salute mentale fino ai comportamenti a rischio. Con l’iniziativa A Mente Libera si vuole offrire soprattutto un’opportunità di orientamento e di ascolto psicologico, perché solo ascoltando i ragazzi possiamo contrastare la solitudine e dare una risposta collettiva al disagio giovanile. Con il servizio, diffuso in maniera capillare, e i diversi seminari puntiamo a restituire fiducia ai giovani, offrendo loro spazi di espressione e di dialogo perché si sentano parte di una comunità che li accoglie e non li giudica”.