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Bergamo, al Papa Giovanni XXIII, effettuati i primi due interventi  su bambini con chirurgia robotica

A Bergamo effettuati i primi due interventi chirurgici con il robot su pazienti in età pediatrica. Le operazioni sono state realizzate con la collaborazione del Gaslini di Genova che ha permesso l’addestramento alla consolle del robot di Maurizio Cheli, Direttore della Unità di Chirurgia pediatrica

printDi :: 27 luglio 2022 17:28
Bergamo fase preparatoria intervento con robot il prof. Cheli al centro

Bergamo fase preparatoria intervento con robot il prof. Cheli al centro

(AGR) All’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono stati effettuati i primi due interventi chirurgici con il robot su pazienti in età pediatrica. Le operazioni sono state realizzate con la collaborazione dell’Ospedale Gaslini di Genova che ha permesso l’addestramento alla consolle del robot di Maurizio Cheli, Direttore della Unità di Chirurgia pediatrica.

Il Papa Giovanni è tra i pochi centri in Italia ad estendere il programma robotico alle patologie e malformazioni dei bambini. È stato un intervento al colon per la malattia di Hirschsprung la prima operazione robot-assistita realizzata all’Ospedale di Bergamo su una paziente in età pediatrica, di soli 10 anni. Il secondo intervento, effettuato su una bambina di tre anni, ha permesso la rimozione di una neoplasia toracica. Le due operazioni sono state effettuate nei mesi di giugno e luglio 2022. 

 
La malattia di Hirschsprung o megacolon congenito agangliare, è una patologia rara che rende necessaria una complessa operazione chirurgica in più fasi, tra le quali rientra una delicata asportazione chirurgica del tratto terminale del colon e del retto, privo di cellule nervose e quindi malato. È stata questa la fase effettuata per la prima volta a Bergamo su una paziente di soli dieci anni con l’ausilio del robot. 

Nel caso del secondo intervento, l’approccio tradizionale avrebbe richiesto un’ampia incisione chirurgica e difficoltà tecniche. L’utilizzo del robot ha permesso una rimozione della neoplasia toracica rapida e sicura, ma soprattutto radicale, anche grazie all’ingrandimento ottico (la cosiddetta ‘magnificazione’) delle immagini consentita dal sistema robotico. Al termine solo minime incisioni chirurgiche che nel tempo non lasceranno traccia. Un vantaggio da un punto di vista psicologico per la bimba e la sua famiglia. 

L’equipe chirurgico-pediatrica del Papa Giovanni, diretta da Maurizio Cheli, ha realizzato le due procedure con il tutoraggio del Gaslini di Genova, con il quale esiste una stretta collaborazione reciproca per la chirurgia digestiva ed epatologica. 

“L’innovazione tecnologica rappresentata dal robot è un’evoluzione della tecnica chirurgica mininvasiva, che stiamo introducendo come opportunità ulteriore per trattare alcune patologie e malformazioni pediatriche per le quali siamo centro di riferimento – ha spiegato Cheli -. L’ingrandimento ottico e le possibilità di dettaglio offerte dal monitor con visione tridimensionale oltre alle infinite possibilità di movimento degli strumenti offrono un notevole aiuto al chirurgo, che si traduce in maggior sicurezza per il paziente. Per i bambini il ricorso al robot può rappresentare un’opportunità per un rapido ritorno all’attività scolastica e sportiva. Grazie a incisioni meno estese, il decorso post operatorio è infatti meno doloroso e più rapido, così come è più rapido in alcuni casi il recupero funzionale degli organi interessati dall’intervento”. 

Il programma di chirurgia robotica è pianificato e coordinato da Luigi Da Pozzo, professore di Urologia all’Università di Milano Bicocca e direttore del Dipartimento Chirurgico del Papa Giovanni XXIII, che fa un primo bilancio di metà anno: “Sono 170 gli interventi con il robot nel primo semestre del 2022. Tenendo conto dei fine settimana, il tasso di utilizzo del robot in pratica è di 4 interventi ogni 3 giorni. Siamo ben oltre le indicazioni regionali, che ha fissato in 250 il numero di interventi minimi da eseguire con il robot in dotazione per ciascun Ospedale”

Prosegue l’estensione dell’utilizzo del robot ad un impiego multidisciplinare, per la cura cioè di patologie appartenenti a diverse discipline medico-chirurgiche, in linea con le indicazioni di Regione Lombardia. Da anni, anche grazie a un periodo di utilizzo del robot in condivisione e per periodi alternati con un altro ospedale lombardo, al Papa Giovanni sono trattati sia i tumori della prostata e renali dalla Urologia sia alcuni tumori dell’utero, tra cui quello dell’endometrio, dalla Ginecologia. Con l’arrivo, a novembre 2020, del nuovo robot in dotazione esclusiva al Papa Giovanni sono stati introdotti gli interventi di rimozione dei tumori del colon da parte della equipe della Chirurgia 1 addominale e toracica. La Chirurgia pediatrica rappresenta la quarta linea di sviluppo del programma.   

“Mettere a disposizione dei pazienti in età pediatrica la chirurgia robotica ci permette di offrire ai pazienti in età pediatrica le più avanzate tecniche chirurgiche e di anticipare i futuri orientamenti clinici in questo campo – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Il Papa Giovanni è un ospedale pediatrico ‘diffuso’ all'interno dell’ospedale per tutti. Abbiamo tutte le specialità per curare i pazienti in età pediatrica e per la sola area chirurgica effettuiamo circa 3.700 interventi all’anno. Di recente abbiamo voluto rafforzare questa dimensione strategica introducendo percorsi omogenei dedicati ai bambini nel Piano organizzativo aziendale presentato a Regione Lombardia”. 

le foto:

  • Maurizio Cheli (al centro) in fase preparatoria del secondo intervento. 
  •  il primo intervento con le braccia del robot e i monitor

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Bergamo intervento operatorio con robot su bambino

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