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Hotel, per la "ripartenza", i ristori non bastano

Roberto Necci, Chairman di Investhotel Capital Partners, esperto di consulenza alberghiera: per il nuovo anno è auspicabile una maggiore focalizzazione per sostenere il comparto alberghiero italiano, sicuramente il più colpito dalla pandemia Covid-19

printDi :: 03 gennaio 2021 13:31
Hotel, per la ripartenza, i ristori non bastano

(AGR) Con l'inizio del nuovo anno è auspicabile una maggiore focalizzazione per sostenere il comparto alberghiero italiano, sicuramente il più colpito dalla pandemia Covid-19; l'impossibilità agli spostamenti e le restrizioni interne hanno azzerato i flussi turistici, con un mercato internazionale fermo da marzo e con l'impossibilità di orientare l'offerta sul mercato interno difficilmente, in assenza di aiuti che vanno oltre il " fondo perduto " ,il comparto alberghiero riuscirà a ripartire.

"Il rischio - afferma Roberto Necci Chairman di Investhotel Capital Partners che si occupa di consulenza alberghiera nonché imprenditore alberghiero - è che alla ripartenza mancheranno le aziende ed il governo non sarà in grado di coordinare politiche a sostegno della forza lavoro visto che mancheranno i luoghi dove andare a lavorare; purtroppo continua Necci nessun settore al mondo può sopportare un anno intero di fermo visto che pur chiuse le aziende alberghiere costano e nessuna impresa senza ricavi ha risorse per sostenerle. Siamo preoccupati per il futuro, manca una politica generale atta a sostenere il settore con misure eccezionali a tutela di un comparto che con l'indotto generato sfiora il 15 % della intera produzione industriale e che non può essere considerato alla stregua di altri comparti che hanno la loro produzione prevalente nel mercato interno che seppur limitato qualche segnale di vita l'ha dato; il nostro mercato - continua Roberto Necci - è morto senza segnali di vita visto che generalmente le nostre aziende sono orientate verso l'accoglienza di stranieri, nelle città d'arte per esempio il mercato internazionale pesa sino all'80% del fatturato".

 
Secondo Roberto Necci, infatti: ".... fino ad ora si è assistito ad una eliminazione o spostamento di imposte , questa che è passata come una " concessione " è perfettamente inutile perché non si capirebbe del resto come una azienda che ha ricavi zero possa pagare qualsivoglia imposta; il nuovo anno inoltre si apre con la ripresa delle riscossioni fiscali, nessun aiuto concreto per gli affitti che non è possibile pagare, si prevede pertanto un vero cataclisma il cui impatto è anche di difficile valutazione , basti pensare che il settore impiega almeno 1,5 milioni di lavoratori. A questo va aggiunto un nuovo restringimento delle regole di accesso al credito da parte degli organismi europei, provvedimenti - continua Necci -totalmente lontani dalla realtà visto che invece di aiutare le aziende si puniscono con regole ancor più stringenti.

Con una divisione del mio gruppo - spiega Roberto Necci - mi occupo di consulenza alberghiera ed assistenza nelle ristrutturazioni aziendali ed in alcuni casi stiamo seguendo aziende sane che in una situazione normalizzata avrebbero ristrutturato le loro posizioni e sarebbero ripartite , ora con questi scenari e con la totale assenza di supporto governativo nonché con le nuove regole bancarie tutto si complica. Speriamo davvero che i primi mesi dell'anno siano proficui per il settore alberghiero con una efficace azione di governo".

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