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Festival Nuova Consonanza: primo capitolo della trilogia “Spazio - Tempo - Suono” che si svilupperà nel triennio 2025-27

Dal 9 novembre al via il 62° Festival di Nuova Consonanza, dal titolo “Spazio” la manifestazione presenta nella capitale le novità e i recenti, innovativi lavori che indagano il rapporto fra Musica e Spazio.20 prime assolute, 27 concerti,progetti sperimentali, performance, teatro musicale e convegni

printDi :: 07 novembre 2025 15:12
Festival Nuova Consonanza locandina

Festival Nuova Consonanza locandina

(AGR) 20 prime assolute, 27 concerti, progetti sperimentali, performance, teatro musicale, convegni, workshop, incontri e presentazioni: il Festival di Nuova Consonanza giunto all’edizione n. 62, fra gli appuntamenti più attesi della scena musicale contemporanea, animerà la capitale dal 9 novembre al 20 dicembre coinvolgendo alcuni dei più prestigiosi ensemble e artisti del panorama internazionale della musica d’oggi, alternandosi fra Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Teatro Palladium, Mattatoio di Roma - La Pelanda e una serie di appuntamenti fuori Roma.

“Spazio” – questo il titolo per l’edizione del 2025 – è il primo capitolo della trilogia “Spazio - Tempo - Suono” nella quale si articoleranno i festival dal 2025 al 2027. “Luoghi prospettici, punti di osservazione diversi, delle chiavi passe-partout per entrare e raccontare il presente, l’arte musicale multiforme dell’oggi” spiega Paolo Rotili presidente di Nuova Consonanza. Nel suo rapporto profondo con il suono, lo spazio, per l’inizio di questa originale trilogia, “verrà declinato in vari modi – prosegue Rotili – Come estensione, compresenza, concrezione, fisicità; come direzione, movimento o il suo contrario, immobilità; come spettro sonoro, timbro; come luogo specifico, ma anche virtuale della diffusione del suono, del suo riverberare…  Concepire la musica per lo spazio, ma anche concepire uno spazio per la musica”.

 
Un festival dunque che vuole coinvolgere, porre domande, aprire visioni, rimanendo vigile sul presente. Per questo, ogni appuntamento del Festival verrà preceduto dalla lettura di una poesia sulla pace, proposta dai soci di Nuova Consonanza, per ribadire l’impegno civile, etico e spirituale del fare arte.

Il 62° festival di Nuova Consonanza è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Spettacolo e Direzione generale Biblioteche e istituti culturali, della Regione Lazio - Fondo Unico Spettacolo dal Vivo 2025; INPS – Fondo PSMSAD.

Il festival, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

INAUGURAZIONE

L’apertura di domenica 9 novembre (ore 21), al Teatro Studio Gianni Borgna del Parco della Musica sarà con Blow Up Percussion, gruppo di percussionisti – Flavio Tanzi, Aurelio Scudetti, Pietro Pompei, Alessio Cavaliere – divenuto punto di riferimento nella scena musicale contemporanea italiana, distinguendosi per versatilità, virtuosismo ed energia performativa. Titolo del concerto Épos (in greco “parola”), che prende spunto dal brano in prima italiana di Fabrizio Nastari, uno studio per quattro interpreti, chiamati a confrontarsi con ritmi, musiche e gesti provenienti da diverse culture, accostati a frasi che hanno segnato la storia della cultura occidentale. Oltre alla prima di Nastari, gli altri lavori tutti di recente composizione, di Francesco Antonioni, Christopher Cerrone e Missy Mazzoli (anche quest’ultimo in prima italiana) confermano il costante impegno dell’ensemble nella promozione delle nuove generazioni e nell’esplorazione delle più innovative tendenze della scrittura per percussioni.

I CONCERTI DEL FESTIVAL

Il Teatro è uno dei luoghi tipici del pensare e realizzare musica: Il 18 novembre al Teatro Palladium un Trittico festeggia l’85° compleanno del compositore e direttore Marcello Panni con una sua nuova opera buffa da camera Lo stratagemma dell’avvocato Manigoldi (2024), insieme a due vere e proprie miniature del teatro operistico del Novecento La scuola di guida (1959) di Nino Rota e A hand of bridge (1959) di Samuel Barber. Interpreti principali Sabrina Cortese e Alessandro Fiocchetti, con Daniele Andriani, Federico Benetti, Federica Paganini. L’Ensemble Roma Sinfonietta è diretto da Marcello Panni per la regia di Cesare Scarton, scene di Gianni Dessì. Il Trittico è realizzato in coproduzione con la Fondazione Flavio Vespasiano e Roma Sinfonietta.

Formazione di riferimento della scena internazionale, attivo da oltre trent’anni a Francoforte, con un contributo fondamentale allo sviluppo della musica d’oggi, l’Ensemble Modern è ospite il 23 novembre presso il Teatro Studio Gianni Borgna del Parco della Musica con la musica di alcune delle figure più significative del panorama compositivo internazionale, con una forte e significativa presenza femminile (Malika Kishino, Rebecca Saunders vincitrice del premio Leone d’Oro a Venezia 2024, Margareta Ferek-Petric) e la prima assoluta di Driften - Due studi di Francesco Antonioni. Il concerto è sostenuto dall’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.

Ricorrenze e omaggi attraversano in maniera trasversale tutto il 62° Festival. Il 27 novembre, al Mattatoio di Roma - La Pelanda A-Ronne (1974) di Luciano Berio viene eseguito nella versione originale per 5 attori (con le voci di Voxnova Italia). Si tratta del primo di una serie di appuntamenti pensati dal Festival per i 100 anni della nascita di Berio. Nicholas Isherwood immagina A-Ronne, “documentario radiofonico su una poesia di Sanguineti”, in analogia con il madrigale rappresentativo, particolare forma musicale di fine Cinquecento e l’inizio del Seicento. Ne è un esempio La pazzia senile (1598) di Adriano Banchieri di cui si ascolteranno alcune scene, accostandole all’opera di Berio.

Il 28 novembre al Mattatoio di Roma - La Pelanda, La Légende d’Eer storica composizione del 1977 di Iannis Xenakis, viene presentata come opera audiovisiva performativa e installativa progettata dal centro Tempo Reale di Firenze. L’installazione viene posta al centro di uno spazio non direzionato e diffonde la musica del grande compositore greco rielaborata in live electronics per una speciale tipologia di performance.

Il 29 novembre al Teatro Studio Gianni Borgna del Parco della Musica, sarà la volta del Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista, che al termine del workshop di composizione “De Musica” tenuto quest’anno da Marco Stroppa, dedicherà al maestro il tradizionale concerto monografico, realizzato in coproduzione con la Fondazione Musica per Roma. Docente alla Musikhochschule di Stoccarda, Stroppa è fra le figure più importanti per la ricerca sul suono in relazione all’elettronica, alla spazializzazione e ai processi percettivi.

Luciano Berio è di nuovo presente con il concerto al Mattatoio di Roma - La Pelanda del 30 novembre del Quartetto Fabrik, dinamica formazione proveniente da Francoforte, che presenta il suo Sincronie, monumentale lavoro degli anni ’60, insieme a composizioni di Rebecca Saunders, Clara Iannotta, Mauro Cardi e Aldo Clementi.

Altro concerto monografico è quello del 1° dicembre al Teatro Studio Gianni Borgna del Parco della Musica, dedicato ai 70 anni di Matteo D’Amico, con l’ensemble Sentieri selvaggi diretto da Carlo Boccadoro che esegue composizioni da camera del compositore romano (con la prima assoluta di alcuni brani da La classe de danse per pianoforte), Francesco Pennisi, Franco Donatoni, e due novità di Carlo Boccadoro e Paolo Arcà.

Proseguono tutti al Mattatoio di Roma - La Pelanda (tranne la giornata dell’11 dicembre a Villa Medici) gli appuntamenti di dicembre del Festival. In occasione del centenario de La Corazzata Potëmkin di Ejzenštejn, Nuova Consonanza rende omaggio il 2 dicembre a uno dei più grandi registi di tutti i tempi, con il progetto del collettivo di compositori Edison Studio, che realizza una nuova colonna sonora attraverso la fusione di musica, voci, suoni elettroacustici e d’ambiente che svelano atmosfere e simboli in una nuova percezione.

Prosegue l’omaggio a Berio, il 3 dicembre, con il Quartetto Prometeo, formazione di riferimento nell’interpretazione della musica del Novecento e dei nostri giorni, che esegue Notturno (1993) ultimo quartetto d’archi di Berio, insieme a lavori di Sciarrino e Quattro quartetti in prima assoluta di Paolo Perezzani.

Lo spazio elettroacustico è un viaggio nella esplorazione delle nuove possibilità spaziali della musica elettroacustica, grazie a una call internazionale rivolta a giovani compositori under 40. Due le serate in programma: il 5 dicembre si ascolteranno le opere più significative pervenute, selezionate fra le 126 proposte arrivate da oltre 30 Paesi. Le caratterizzano l’uso avanzato di tecnologie immersive, il loro valore musicale e la spazializzazione del suono come parte integrante del linguaggio artistico; in programma anche una prima esecuzione assoluta di Angelo Benedetti, mentre il 13 dicembre il violinista Francesco D’Orazio, apprezzato interprete della musica d’oggi, eseguirà una prima assoluta di Maurilio Cacciatore.

Fra i gruppi più importanti della capitale francese, l’ensemble Multilatérale di Parigi arriva il 7 dicembre con un programma per strumenti inusuali come il flauto contrabbasso e il clarinetto contrabbasso insieme all’elettronica, per un concerto all’insegna della ricerca timbrica, con un omaggio a Luigi Nono e le prime assolute di Silvia Lanzalone e Nicoletta Andreuccetti.

L’8 dicembre a conclusione della giornata di studi “Suono, spazio, architettura”, Gianluca Saveri (percussioni) e Sauro Berti (clarinetto) propongono il concerto I luoghi del suono incentrato sulla dimensione spaziale del suono, con opere di Iannis Xenakis e Pierre Boulez. In programma anche due nuove composizioni di Riccardo Panfili e Pasquale Corrado.

In occasione dell’80° compleanno, il 9 dicembre concerto dedicato a Giorgio Nottoli, una delle figure pionieristiche della computer music italiana che ha formato generazioni di compositori elettroacustici. Gianni Trovalusci (flauto), Enzo Filippetti (sassofono), Luca Sanzò (viola), Antonio Caggiano (percussioni), con lo stesso Nottoli ai live electronics eseguono alcune composizioni degli ultimi quindici anni per strumento solo e live electronics, cui si aggiunge la prima assoluta Trama sospesa 2.

Ultimo appuntamento intorno alla figura di Berio, ricordando il suo rapporto con la tradizione musicale popolare, è quello del 10 dicembre in cui cinque compositori italiani hanno scritto per l’occasione musiche sull’idea dei suoi Folk Songs (Giorgio Colombo Taccani, Fabrizio de Rossi Re, Paolo Marchettini, Rosalba Quindici, Carla Magnan), cui si aggiunge Lunario (1997) di Boccadoro, eseguite dal soprano Giulia Zaniboni con l’ensemble Nuove Musiche diretto da Francesco Ottonello.

Concerto straordinario a Villa Medici l’11 dicembre in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma che ricorda Erik Satie nell’anno del centenario della scomparsa con una giornata ricca di eventi per ricordare una degli artisti francesi più innovativi e anticonformisti vissuti fra fine Ottocento e primi del Novecento. Per l’occasione dalle ore 10 fino alle 22, nel Grand Salon i pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli, sul prezioso pianoforte a mezza coda Pleyel noto come “Debussy”, suoneranno alternativamente 840 volte, come indicato dallo stesso Satie, le battute che compongono la sua composizione Vexations (1893).

Progetto del Festival Resis (Spagna), sostenuto da INAEM – Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música, Embajada de España en Italia, Instituto Cervantes di Roma, KARST è uno spettacolo sonoro e visivo, con organico importante di 12 voci soliste e 4 percussionisti (Arxis Percussion Group ed Evo Ensemble), con la scenografia di Raquel Buj, l’allestimento di Victoria Aime e il danzatore Luz Arcas, che vede il 12 dicembre l’esecuzione in prima italiana di Consolation I di Helmut Lachenmann e Karst di Hugo Gómes-Chao Porta.

Il 14 dicembre Mass!, ideato, composto e con la regia di Francesco Leineri, è una “durational performance” per coro, visual ed elettronica nella quale la forma tradizionale della Messa accoglie la laicità dell’ordinario e del prossimo futuro alla ricerca di una nuova poetica dei sentimenti. Un coro di voci non professioniste, incontratesi per la prima volta solo il giorno dell’evento, animerà lo spazio fisico e sonoro.

Eidos è un progetto multimediale che prende il titolo dalla nuova composizione di Eduardo Carlo Natoli, scritta per l’ensemble Ludus Gravis diretto da Daniele Roccato, che nella peculiarità dell’organico (otto contrabbassi) ha il suo elemento generatore. Impreziosiscono l’esecuzione, nella serata del 15 dicembre, i disegni e la pittura dal vivo di Francesca Torricella e l’animazione e grafica di Alessio Morglia.

Forte suono piano luce è il titolo del concerto del 17 dicembre incentrato sulla rilettura acusmatica della Sonata op. 106 “Hammerklavier” di Beethoven, vero e proprio monumento musicale, in un dialogo ideale tra passato e presente. L’esecuzione integrale del capolavoro beethoveniano da parte di Francesco Prode, è integrata dall’ambientazione visiva e dalle variazioni acusmatiche di Luigi Ceccarelli inserite in una precisa disposizione temporale rispetto alla sonata originale.

Il 18 dicembre in programma il concerto che conclude l’ormai consueto workshop Comporre dialogante sulle tecniche di improvvisazione musicale tenuto da Alessandro Sbordoni.

Come tradizione, il Festival si conclude il 20 dicembre con la finale del Concorso di composizione Franco Evangelisti, che quest’anno prevede lavori da camera, con le tre partiture finaliste e brani di Nicola Sani e Alessandro Solbiati eseguiti da MDI ensemble.

INCONTRI, PRESENTAZIONI, GIORNATE DI STUDIO

Novità di questa edizione è il ciclo di nove incontri “Prospettive della composizione oggi” a cura di Fabrizio Nastari, che coinvolge alcuni dei compositori presenti al festival che intervengono in un dibattito aperto sulla scrittura compositiva del XXI secolo. Vi saranno inoltre, come di consuetudine, la presentazione di novità editoriali e discografiche curate da Silvia D’Augello.

Due i convegni in programma al Mattatoio di Roma - La Pelanda: l’8 dicembre “Suono, spazio, architettura”, coordinato da Davide Tedesco, affronta il tema principale del Festival, concentrandosi sul rapporto di musica e suono con lo spazio e l’architettura. Particolare attenzione sarà dedicata alle opere di Xenakis, integrata con l’analisi delle tendenze compositive più recenti e attuali.

Oltre a Berio, nel 2025 ricorre il centenario della nascita di Aldo Clementi, figura centrale dell’avanguardia musicale del dopoguerra e tra i fondatori di Nuova Consonanza. L’Associazione gli dedica due giornate di studi (il 29 e 30 novembre) con interventi e una tavola rotonda che coinvolgono studiosi e critici musicali. Il programma prevede anche la proiezione del film sperimentale Kappa (copia proveniente dal CSC-Cineteca Nazionale), con musiche di Clementi, e due intermezzi musicali dedicati alla sua opera pianistica (con Roberto Prosseda e Andrea Mariani). Dal 29 novembre fino a fine Festival, visitabile anche la mostra Collage romani per Aldo Clementi, nata da un seminario-laboratorio condotto da Daniela Tortora con gli studenti di Musicologia del Conservatorio di Roma. Attraverso foto, locandine, programmi, libri, riviste e partiture, la mostra evoca la dimensione visiva e pittorica tanto presente nello spazio sonoro di Clementi.

WORKSHOP E CONCORSI

Il tradizionale workshop di composizione “De Musica, ovvero la fabbrica della creatività” rivolto ai giovani compositori, viene affidato quest’anno a Marco Stroppa (24-29 novembre), mentre il laboratorio sull’improvvisazione “Comporre dialogante” è tenuto come sempre da Alessandro Sbordoni (16-18 dicembre). Infine il Concorso di composizione Franco Evangelisti, giunto alla sua 27ª edizione, che accoglie i nuovi lavori di giovani compositori da tutto il mondo, è quest’anno dedicato alla scrittura per formazioni da camera.

I CONCERTI IN DECENTRAMENTO

Sono cinque, infine, i concerti fuori Roma che il Festival affida a giovani solisti e formazioni in duo con programmi che spaziano dal repertorio classico alla musica d’oggi. Alla Sala Consiliare di Trevignano Romano e al Museo Giacomo Manzù di Ardea, il 15 e 16 novembre, il concerto di Free reedS, duo di fisarmoniche formato da Stefano Di Loreto e Fabrizio Causio. Violoncello & elettronica alla Biblioteca Paroniana di Rieti con Paolo Andriotti e Federico Scalas.  Sempre a Trevignano gli ultimi due concerti, il 6 dicembre con il duo Angelo Mordente e Iacopo Petrucci, flauto e pianoforte, e il 14 dicembre il recital pianistico di Gabriele Joima.

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