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Roma, il Campidoglio sceglie di non rottamare le cartelle antecedenti al 2015

Bilancio, si tratterebbe dei rinunciare a 280 milioni di entrate ancora non pagate ed antecedenti al 2015, lo stralcio imporrebbe la copertura finanziaria con nuove risorse. In particolare, ha spiegato il sindaco Gualtieri, si sarebbe trattato di ridurre i servizi alle persone per 60 milioni l'anno

printDi :: 13 gennaio 2023 20:53
Roma, il Campidoglio sceglie di non rottamare le cartelle antecedenti al 2015

(AGR) La Giunta Capitolina non applicherà lo stralcio dei debiti nei confronti del fisco in riscossione coattiva fino al 2015, avvalendosi della facoltà prevista dalla Legge di Bilancio 2023. Altrimenti, per il Comune di Roma si tratterebbe di rinunciare a circa 280 milioni di euro di entrate ancora non pagate, antecedenti al 2015. Lo stralcio imporrebbe la copertura finanziaria con risorse nuove che non potrebbero più essere riscosse.

Il Sindaco Roberto Gualtieri ha detto che “La nostra è una scelta di responsabilità, che siamo convinti di assumere e di sottoporre al voto dell’Assemblea Capitolina. Si tratterebbe in sostanza di ridurre servizi alle persone per 60 milioni l’anno per 5 anni, servizi come l’assistenza ai disabili, il trasporto pubblico, gli asili nido. A Roma in questo anno passato abbiamo riorganizzato le spese, gli uffici, intercettato fondi per investimenti senza precedenti su gestione rifiuti, mobilità sostenibile, welfare. Abbiamo inoltre lavorato sulla capacità di spesa e sul rafforzamento del fronte delle entrate, proprio per combattere tanto le conseguenze di un difficile scenario nazionale e internazionale quanto il fatto che le risorse destinate a Roma non sono mai proporzionate con il ruolo e la dimensione di una Capitale. In questo contesto non possiamo in alcun modo perdere risorse che, a dispetto di quanto a volte affermato, sono risorse vere e che servono alla nostra città, né possiamo dimenticare il rispetto nei confronti di chi le tasse e le multe le ha sempre pagate. La Legge di Bilancio del Governo consente quindi a tutti i comuni italiani di poter scegliere, fornendo uno strumento utile soprattutto per le grandi città e, in particolare Roma, che ha spese enormi in termini di dimensioni di servizi e di infrastrutture messi a disposizione di residenti e non residenti. E noi questo strumento intendiamo usarlo”.

 
Secondo il Vicesindaco e Assessore capitolino al Bilancio, Silvia Scozzese “Scegliamo di non applicare lo stralcio perché è la cosa giusta da fare, perché non possiamo rinunciare a risorse fondamentali in una capitale che riceve già molto meno di quanto necessario. Una scelta che rivendichiamo anche alla luce di quanto già messo in cantiere o realizzato nei mesi scorsi. Roma Capitale sta infatti già facendo sforzi importanti in termini di investimenti e di efficientamento della spesa. In particolare, nella gestione delle entrate, abbiamo già realizzato una serie di interventi di semplificazione a tutto vantaggio dei cittadini, a partire dall’invio della Tari in via telematica su App IO, alle attività di incentivazione della compliance fiscale che hanno già portato al ravvedimento operoso di più di 7mila contribuenti senza bisogno di ricorrere ad alcuna forma di rottamazione. Attività che proseguiranno nei prossimi mesi, ad esempio ripristinando l’opportunità di pagare la Tari con addebito su conto corrente e attraverso la riorganizzazione in corso della società capitolina di riscossione Aequa Roma, destinata a diventare sempre più una realtà fatta di veri e propri sportelli municipali”.

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