Fiumicino, depuratori per il Tevere
(AGR) ( AGR )Immancabile come ogni anno è arrivato il bollettino trionfalistico del centrodestra sullo stato delle acque di Fiumicino. Acque cristalline, eccellenti, solo piccoli tratti alle foci dei fossi e fiumi non balneabili. “Eppure, in nove anni non ha mosso un dito,- ricorda Roberto Saoncella (Pd) - guardandosi bene dal fare la voce grossa con gli enti, per salvaguardare il corso del Tevere ed evitare che Fiumicino si trasformasse nella pattumiera del centro Italia. Mai un cenno, una lettera al ministro dell’ambiente, alla Regione Lazio. Mai un progetto per potenziare i depuratori. Eppure sul Tevere ogni anno si spendono fiumi di parole e di delibere, navigabilità in primis come prevede un documento della giunta. Fiumicino non pretende un mare o un fiume con acqua potabile, ma nemmeno zeppo di mercurio, cadmio, colibatteri o di qualsiasi rifiuti ingombrante: lavatrici, frigoriferi, scheletri di auto, plastica a go go.“Sarebbe troppo facile – replica Luigi Satta Crescere insieme - liquidare il “problema Tevere” puntando il dito sull’attuale maggioranza o sul sindaco. Purtroppo parliamo di un problema che fin gli antichi romani si trascinava. E che, dal 1970 ci portiamo dietro….da quando, cioè,per la prima volta per ordinanza di un pretore di Roma vennero posizionati i cartelli di Divieto di balneazione per inquinamento del Tevere sulle nostre spiagge. La verità è un’altra: nessuno, da destra a sinistra, ha mai voluto affrontare la questione, perché a nessuno interessa creare fratture con questo o quell’ente, che sia il Governo, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, il Comune di Roma. Lo testimonia un piccolo particolare: sono anni che mi batto per mettere un freno all’inquinamento del Tevere. Anni che chiedo un impegno concreto per evitare che Fiumicino continui a essere di fatto la discarica del centro Italia. Purtroppo ogni appello cade nel vuoto. I danni che sono stati fatti sul nostro mare, alla nostra economia, alla nostra fauna marina sono incalcolabili. Allora perché non iniziare da cosa propria. Chiedendo uno sforzo al Pd provinciale, regionale, ai propri riferimenti di Camera e Senato. Chiediamo una proposta concreta, fattibile. Fondi, progetti, idee da condividere con tutte le altre forze del consiglio comunale e non solo. Altrimenti ci ritroveremmo a parlare delle solite cose e daremmo solo un segnale alla città: con grande anticipo si è aperta la campagna elettorale”.