Fiumicino, il Pd punta al rilancio
(AGR) Presentato un ordine del giorno per impegnare “il Sindaco e la Giunta a porre in essere ogni atto idoneo a rilanciare l’economia connessa all’attuazione dei piani urbanistici previsti dal vigente piano regolatore”. E a “.....rivedere ed eventualmente riformulare le istanze previste dalla delibera 53 del 2010 e i suoi effetti estendendola anche all’attuazione delle convenzioni previste per i piani edificatori superiori a 2 ettari”.Il documento è stato protocollato questa mattina dal consigliere comunale del Pd, Paolo Calicchio. Cosa chiede il soldoni? “Essenzialmente - spiega l’esponente democratico - di ridurre gli oneri aggiuntivi di urbanizzazione, inseriti nella delibera 53 del 2010, che di fatto hanno triplicato il contributo che cittadini e costruttori devono versare all’amministrazione per far partire un comparto edificatorio. Cifre alla mano per una casa di 80 metri quadri servono ora 32mila euro in più rispetto a prima. Un provvedimento folle, già impugnato e per il quale sono in corso accertamenti che mirano a verificare la legittimità o meno per gli enti locali di imporre prestazioni patrimoniali aggiuntive per l’edificazione oltre quelle già previste dalla legge”.“Nel nostro territorio - sottolinea Calicchio -, non è un mistero per nessuno, sono presenti piani urbanistici di iniziativa privata la cui attuazione sta subendo forti rallentamenti. In parte dovuti alla congiuntura economica e ai pesanti iter burocratici delle amministrazioni sovraordinate all’ente stesso. In parte però anche all’ulteriore aggravio rappresentato dall’applicazione del contributo straordinario previsto dalla delibera 53 del 2010. Provvedimento che si sta rivelando una vera mannaia, avendo nuovamente stoppato lo sblocco dei grandi comparti edificatori comunali”.
“L’ordine del giorno chiede all’amministrazione locale di fare il proprio dovere, salvaguardando gli interessi della collettività e lavorando per dare ossigeno agli asset strategici del comune, attraverso una serie di azioniche promuovano, agevolino e incentivino lo sviluppo economico, puntando anche sul settore edile che risulta essere uno dei cardini economici, anche se non l’unico, del nostro territorio, soprattutto in ottemperanza al piano regolatore recentemente approvato. Non ci vuole un piano casa per rilanciare l'economia - conclude Calicchio -, ma una oculata politica locale non vessatoria nei confronti di tutti gli investimenti del territorio”.