Fiumicino senza un piano di marketing territoriale
(AGR) ( AGR )Il direttore del Consorzio Mare di Roma, Alessandro Paltoni è intervenuto sulla>questione del Porto di Traiano, che tante polemiche ha scatenato a Fiumicino>
negli ultimi giorni. “Tre antichi casali, condonati e conservati perfettamente originali, saranno sistemati all’interno, secondo la loro ultima destinazione d’uso, per accogliere>
un Resort Centro Benessere. – ha ricordato Paltoni -Annesse al centro, tra l’altro, ci saranno quattro vasche idromassaggio di 3 metri per 3 e una lunga 18 metri, con una>
profondità totale di circa 80 cm. Vasche, e non piscine, da utilizzare come>
percorsi attrezzati per il benessere. Nessun abuso quindi, a poca distanza dall’antico Porto di Traiano, ma conservazione e valorizzazione di unpatrimonio già esistente, senza stravolgimenti architettonici da parte dellaproprietà, la famiglia Sforza Cesarini.
“Il problema non è la realizzazione di resort o di strutture che possono, tra>
l’altro, migliorare il livello qualitativo dell’offerta turistica con positive ricadute>
sull’occupazione - afferma Paltoni - il nodo principale è la mancanza di un>
modello programmatico di sviluppo e marketing territoriale. Manca, infatti, un>
network turistico che sia in grado di acquisire nuovi segmenti di mercato anche>
internazionale. Sul litorale di Roma l’anello debole del modello di sviluppo>
turistico è proprio la ricettività, non ancora in grado di diversificare l’offerta ed>
attrarre diversi tipi di turismo. La questione del Porto di Traiano porta alla pubblica attenzione le carenze delle amministrazioni comunali della provincia di Roma sulla tematica dell’urbanizzazione. Non c’è un piano urbanistico uniforme pensato con>
un’ottica sistemica. Il Piano Regolatore di ogni Comune, a cominciare da quello>
di Roma Capitale, non tiene conto di quello che si fa intorno. Roma poi non>
considera i propri quartieri oltre alle zone del centro, che sono destinati ad>
essere dormitori senza collegamenti; le periferie restano isolate. La Nuova>
Fiera di Roma, ad esempio, è uno dei centri fieristici più penalizzati nei>
collegamenti in Italia. Per questo, prima di pensare ad un piano marketing territoriale che sia in grado di affacciarsi al mercato internazionale, - continua Paltoni -bisognerà investire in infrastrutture mobilità e viabilità. Con un intervento di riqualificazione del
strutture ricettive, il Mare di Roma può diventare una meta internazionale.
Una prima iniziativa che sembra andare in questa direzione è la realizzazione>
del Distretto del Secondo Polo Turistico di Roma Capitale, un vasto programma>
di interventi per potenziare l’offerta romana dedicata al tempo libero e>
all’entertainment, lungo percorsi che non sono quelli tradizionali del centro>
storico. Per attuare ciò, serve creare un vero sistema turistico che faccia da>
network tra imprese ed istituzioni. C’è un’altra via per realizzare opere anche>
quando Regione, Provincia e Comuni non possono intervenire con iniezioni>
finanziarie. Come si fa all’estero, bisogna aprire a nuove forme collaborative:
partenariato pubblico-privato.”>