Fondazione Roma Litorale, giovane con l'autismo impara a lavorare la carne....ma il suo sogno è fare il regista
Il giovane grazie a un accordo tra la Fondazione Roma Litorale ed un'azienda di vendita e distribuzione carni ha iniziato l'esperienza.Federica Cristanziani: il lavoro consente, con l'aiuto dei nostri terapisti esperti in tutoring lavorativo di migliorare le abilità individuali


autismo foto pixabay
(AGR) Andrea (il nome è di fantasia) è un ragazzo come tanti: 24 anni, i capelli lunghi ed è amante dei Manga, dei film della Pixar, oltre ad avere un’ottima manualità. E una diagnosi di autismo che è ormai la sua compagna. Un lungo percorso riabilitativo con la Fondazione Roma Litorale Ets, ente che ogni giorno segue 450 ragazzi con disabilità del neurosviluppo e malattie rare. E ora la grande occasione, la sua prima esperienza lavorativa grazie a un accordo tra la Fondazione e la Gia.Vio srl, azienda di vendita e distribuzione di carni di alta qualità al mercato coperto di Orazio dello Sbirro a Ostia.
Un mondo apparentemente distante dalle passioni di Andrea ma che si sposa perfettamente con la sua voglia di mettersi alla prova. Lui ne è entusiasta. “Per ora vengo due volte a settimana, sto imparando, ma sono davvero felice - dice -. Luca, il mio datore di lavoro e i miei colleghi sono gentilissimi. Mi hanno insegnato tantissime cose. Ho iniziato con il pulire la vetrina. Oggi imbusto la carne, la metto sottovuoto, preparo e carico gli ordini e da qualche giorno provo anche a preparare gli hamburger e lavorare la carne. Per me stare qui è fantastico. Futuro? Vorrei fare il regista o il disegnatore. Ma mi diverto molto anche in negozio”.
“Andrea è un ragazzo straordinario - spiega Luca Bernabei, titolare di Gia.Vio, leader nella distribuzione di carni di alta qualità -. È disponibilissimo, si è integrato perfettamente e dopo un periodo di apprendimento oggi è una risorsa molto importante per noi. I clienti lo adorano. Consiglio a tutti gli imprenditori di fare un’esperienza del genere, è realmente decisiva sia sotto il profilo lavorativa che quello umano. Quando la Fondazione Roma Litorale ce lo ha proposto, abbiamo accettato anche grazie alla presenza costante di un tutor e alle certezza che l’ente ci dà in termini di esperienza e serietà”