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La Procura della Repubblica di Tivoli nell’ambito di una specifica attività di contrasto mirata alla salvaguardia della salute pubblica

ha diretto due operazioni con interruzione delle attività illegali - sequestro di uno stabilimento di imbottigliamento di prodotti vitivinicoli – sequestro delle quote di una società dedita al commercio illegale di vini con false attestazioni di origine “DOP” e “IGP

printDi :: 21 settembre 2022 17:54
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli

(AGR) Si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell'attuale fase del procedimento - indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che la Procura della Repubblica di Tivoli, nell’ambito di una specifica attività di contrasto mirata alla salvaguardia della salute pubblica e al commercio illegale di prodotti alimentari contraffatti, ha diretto due complesse e articolate operazioni di Polizia Giudiziaria che hanno consentito sequestri di stabilimenti e quote sociali.

La prima operazione è stata condotta dai Carabinieri del N.A.S. Roma e dall’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi di Roma, che nell’ambito delle attività di controllo e monitoraggio del settore vitivinicolo, finalizzate alla verifica della corretta applicazione delle normative ed al contrasto dei reati connessi alla produzione, all’imbottigliamento ed alla commercializzazione dei prodotti vinosi, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli su richiesta del Pubblico Ministero, riguardante uno stabilimento per l’imbottigliamento di prodotti vitivinicoli sito nella provincia di Roma.

 
Il provvedimento è riconducibile ad una attività investigativa che ha permesso di appurare reati connessi:

- alla produzione e commercializzazione di prodotti vinosi sofisticati e alterati con aggiunta di acqua e zuccheri;

- alla vendita di vini comuni, etichettati fraudolentemente come “DOP” o “IGP” e/o con l’aggiunta di aromi naturali, senza alcuna corrispondenza tra la qualità del vino in etichetta e quella reale;

- all’attivazione ed al mantenimento di uno stabilimento enologico “clandestino”.

Nel corso delle operazioni venivano sequestrati inoltre macchine operatrici, silos e prodotti vinosi in essi contenuti, per un valore di svariati milioni di Euro.

La seconda operazione è stata condotta dal solo Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi di Roma che, nel corso di attività di controllo e monitoraggio del settore vitivinicolo, mirate alla verifica della corretta applicazione delle normative ed al contrasto dei reati agroalimentari, hanno eseguito un secondo decreto di sequestro preventivo, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli, su richiesta del Pubblico Ministero, relativo alla totalità delle quote societarie di due soggetti giuridici riconducibili ad uno stabilimento enologico sito nella provincia di Roma e dedito alla commercializzazione di vini con false denominazioni di origine “DOP” e “IGP”.

I vini illegalmente commercializzati venivano prodotti nello stabilimento a partire da vini generici mediante sofisticazione con aromi di varia natura (caramello, banana, moscato, cioccolato).

Il provvedimento del G.I.P. inoltre ha anche previsto per i due soci ed un altro soggetto partecipante alla conduzione dell’azienda, il divieto di esercitare qualsiasi attività imprenditoriale e commerciale nel settore agroalimentare.

L’attività dello stabilimento è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dallo stesso Tribunale.

L’azienda vitivinicola in questione registra un fatturato annuo di circa 1.700.000,00 Euro.

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