Rischio idrogeologico per Castelfusano
(AGR) La falda d’acqua dolce sottostante il litorale romano si è abbassata vistosamente, favorendo l’avanzata di un cuneo salino che potrebbe “inquinare”, nel giro di pochi anni, la stessa falda, provocando la distruzione della vegetazione.L’allarme arriva dal Comitato civico per l’Ambiente che ha effettuato, per conto del XIII Municipio una serie di rilevazioni ed analisi sulla falda e dal Comitato civico Entroterra 13, che ha rilevato una serie di fenomeni, quali, un forte odore di zolfo, dovuti probabilmente alla presenza di acqua salmastra nei bassi strati del terreno A provocare l’abbassamento della falda, secondo i geologi, sarebbero stati i pozzi privati per innaffiare i giardini ed alimentare le piscine, l’azione delle pompe idrauliche per le costruzioni edili, la diminuzione delle piogge, il progressivo spianamento delle dune costiere, l’avanzata del cemento.
Tra i segnali d’allarme, anche la scomparsa delle“piscine” naturali che erano presenti nella pineta di Castelfusano,dove la fauna si abbeverava..L’acqua dolce, pertanto, non è più presente in superficie, tanto che bisogna scendere con le punte abissine decine di metri per trovare la falda. “Partendo da questa situazione accertata – spiega Valerio Facchinelli, geologo, tra gli autori dello studio -abbiamo verificato che le idrovore adibite a tenere la falda idraulica sotto controllo ad alcuni metri dal piano campagna, hanno dovuto incrementare il lavoro di pompaggio per cui c’è stato un conseguente forte richiamo della falda salina”. Anche una rilevazione compiuta di recente da “La Sapienza” avrebbe accertato che anche le acque del Tevere alla foce sarebbero altamente salinizzatesino al Capo due rami e per l’interno tratto del canale di Fiumicino.
“La situazione è allarmante. – afferma Andrea Gasperini, presidente del Comitato civico per l’ambiente – Il fenomeno non è reversibile in tempi brevi e non sono evidenti i danni nell’immediato, ma sta iniziando a provocare danni seri sia alla vegetazione e sia alle strutture edilizie, che dovranno essere adeguatamente protette nelle fondazioni e nei pilastri dall’avvio di probabili processi erosivi a causa del salino”. “Serve un continuo monitoraggio della situazione. – conclude Facchinelli – per prevenire un’eventuale alterazione dell’attuale stato di equilibrio idrogeologico e contenere l’avanzata del fenomeno”.
Enzo Bianciardi>