Lega e Forza Italia: le imprese balneari vanno tutelate, il bando non ha fondamenti giuridici


(AGR) Sulla questione della messa a bando di 37 stabilimenti sul litorale romano insorge la destra. Dal Parlamento fanno sentire la loro voce il deputato Claudio Durigon della Lega ed il senatore Maurizio Gasparri coordinatore romano di Forza Italia"Sulla messa a bando delle concessioni demaniali lidensi, dietro le altisonanti parole di tutela della concorrenza e di rispetto dei sovraordinati principi della normativa europea-unitaria, si cela in realtà la solita approssimazione a CinqueStelle, la mancanza progettuale di insieme e un minimo senso di razionalità amministrativa". Afferma in una nota Claudio Durigon, deputato e coordinatore del Lazio per la Lega e Monica Picca, capogruppo della Lega in X Municipio.
"Siamo pienamente favorevoli alla tutela della concorrenza, ma in un quadro di efficacia e di razionalità amministrativa. Per la continuità gestoria del servizio si dice che Roma ha dovuto attivare questo bando, ma se le scadenze delle concessioni come ammettono dalla amministrazione stessa sono fissate al 31 dicembre, quale razionalità ha un bando che prevede invece una procedura che finisce per allungarsi nel cuore inoltrato del 2021 e ben sapendo le tempistiche spesso punteggiate da lungaggini processuali della evidenza pubblica in Italia?".
“La Raggi – aggiunge Sen. Maurizio Gasparri, commissario di Forza Italia Roma Capitale - dopo il fallimento della sua gestione si inventa norme giuridiche inesistenti e indice, in base a normative che al caso non si possono applicare, gare per le concessioni balneari del litorale romano. Le leggi non le consentono questa scelta e le imprese vanno tutelate, non disturbate con iniziative temerarie, velleitarie ed illegali.
Il Comune di Roma pensi al decoro della città, al sostegno alle imprese, all’economia turistica che deve essere rilanciata dopo una fase così dura e ancora non esaurita quale quella del coronavirus. Le gare annunciate dalla Raggi sono ridicole e non si svolgeranno. Tutti i bandi che lei potrà emettere dovranno essere appallottolati e gettati in un cestino della carta straccia, perché non hanno alcun fondamento giuridico. Tuteleremo le imprese e, quando tra qualche mese la Raggi tornerà a casa, ci ricorderemo ridendo di questo suo inutile tentativo ridicolo. La Raggi è stata una sciagura a tempo per Roma. Tra qualche settimana quel tempo sarà scaduto”.