Greenpeace: Vittoria a Porto Tolle

Centrale di Porto Tolle
Battuta quindi la tesi dell'Enel secondo cui la centrale a carbone sarebbe meno inquinante di una equivalente centrale a gas, grazie ai camini più alti che abbassano le concentrazioni al suolo degli inquinanti.
"Il carbone è il peggior killer del clima del pianeta - ricorda Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia -. Non è possibile ritenerlo ambientalmente compatibile con nulla, men che meno con una zona fragile come il Delta del Po".
Per varie ragioni, il Delta del Po "affonda" in mare, in media di 3 centimetri l'anno. Secondo un articolo pubblicato su Nature, è uno dei delta più a rischio di scomparsa del pianeta. L'innalzamento del livello del mare a causa del cambiamento climatico è uno dei fattori di rischio per il delta.
Dopo l'esito del referendum in Sardegna, con quasi il 98% dei cittadini che dicono no al nucleare, questo è un altro segnale chiaro per l'ENEL e per chiunque voglia continuare a usare combustibili sporchi. L'unica speranza per il nostro futuro è una rapida rivoluzione energetica che si basi su rinnovabili ed efficienza. È possibile e conviene dal punto di vista economico, dell'occupazione, dell'innovazione tecnologica.
Nota:
[1] Greenpeace, WWF ed Italia Nostra, insieme alle associazioni ambientaliste e del settore turistico locali, avevano presentato ricorso contro la riconversione a carbone della centrale.
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